Planetario di Cosenza: dal degrado alla speranza di rinascita
Inaugurato nel 2019 come simbolo di innovazione scientifica, il Planetario "Giovan Battista Amico" versa oggi in uno stato di abbandono e vandalismo

Il Planetario "Giovan Battista Amico" di Cosenza, inaugurato nel 2019 con un investimento di 7,5 milioni di euro, rappresentava un ambizioso progetto di divulgazione scientifica e culturale. Dotato di tecnologie all'avanguardia, come un proiettore Zeiss di ultima generazione, avrebbe dovuto essere un punto di riferimento per l'astronomia e la scienza in Calabria.
Una struttura in abbandono
Tuttavia, negli ultimi anni, il Planetario è stato vittima di abbandono e vandalismo. Furti di cavi elettrici e materiale tecnologico, bivacchi all'interno della struttura e la scoperta di una pistola giocattolo modificata testimoniano il degrado in cui versa l'edificio. Le telecamere e gli allarmi non funzionano, rendendo la struttura vulnerabile a ulteriori atti vandalici.
Interventi di riqualificazione
Recentemente, l'amministrazione comunale ha avviato lavori di bonifica dell'area verde circostante il Planetario, nel tentativo di restituire dignità al sito. È stata inoltre pubblicata una gara d'appalto per l'affidamento della gestione della struttura, sebbene le condizioni attuali possano scoraggiare potenziali partecipanti.
Progetti futuri e intitolazioni
Parallelamente, è in fase di progettazione il "Parco delle Scienze", un'area attrezzata per attività ricreative e culturali, che sorgerà tra il Planetario e il ponte di Calatrava. Il sindaco Franz Caruso ha annunciato che la "Sala delle Stelle" del Planetario sarà intitolata a Franco Piperno, fisico, docente e protagonista degli Anni di piombo nonché assessore al Comune di Cosenza durante gli anni di Giacomo Mancini, in riconoscimento del suo contributo alla scienza e alla cultura locale. Fu proprio Piperno a volere un planetario a Cosenza.
Il Planetario di Cosenza rappresenta un simbolo delle potenzialità inespresse della città. La sua riqualificazione non solo restituirebbe un importante centro culturale alla comunità, ma potrebbe anche diventare un catalizzatore per lo sviluppo scientifico e turistico della regione. La sfida ora è trasformare questo luogo, da emblema di spreco e abbandono, in un esempio di rinascita e valorizzazione del patrimonio pubblico