Al Sud svetta l’Unical nella valutazione nazionale delle università
L’Università della Calabria ha superato con valutazione estremamente positiva la verifica dell’Anvur, l’Agenzia nazionale che ha il compito, per conto del ministero, di valutare la qualità delle università italiane e della ricerca. Il rapporto dell’Anvur assegna all’Università della Calabria un giudizio ‘pienamente soddisfacente’ (livello B), collocandola nella fascia alta degli atenei italiani. La relazione diventerà definitiva dopo l’esame delle controdeduzioni dell’ateneo che potrebbe innalzare ulteriormente la valutazione.
Il voto puntuale riportato dall’Unical – 6.73 – è il più alto tra quelli finora assegnati agli atenei di Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia ed è il secondo miglior risultato della Penisola a sud di Roma. A livello nazionale, tra le università che rientrano nella stessa fascia dimensionale dell’Unical (20mila-40mila iscritti), solo Parma ha ottenuto una valutazione superiore al livello B.
La verifica viene condotta da commissioni di esperti di valutazione (Cev) altamente qualificati, attraverso l’esame di una approfondita documentazione, predisposta dagli atenei secondo le linee guida dell’Anvur, e la visita della sede. Si tratta di un processo complesso, che scandaglia ogni settore dell’attività universitaria. L’obiettivo è quello di concedere l'accreditamento alle università e ai corsi di laurea per il quinquennio successivo: una bocciatura comporterebbe la chiusura dell’ateneo.
«Il programma di valutazione è stato avviato dall’Anvur alla fine del 2014 ed è la prima volta che l’Unical affronta questo importante esame – spiega il rettore Nicola Leone – Sono molto soddisfatto dell’ottimo giudizio espresso dalla commissione. Un risultato di questa portata appariva irraggiungibile a inizio mandato e premia il lavoro svolto quotidianamente con tutta la comunità universitaria. Sono particolarmente orgoglioso del fatto che gli esperti, nella relazione, rimarchino a più riprese il proprio apprezzamento per misure e iniziative volute dalla nuova governance e introdotte in questi primi due anni di attività».
Per l’Unical la procedura di valutazione è iniziata nel mese di marzo, è durata circa 5 mesi e si è conclusa con l’invio, il 7 settembre, della relazione.
L’Unical non solo ha ricevuto l’accreditamento della sede e di tutti i corsi di laurea interessati dalla verifica per il prossimo quinquennio, ma ha ottenuto un giudizio molto lusinghiero.
Sul piano della didattica viene promossa la recente riforma dell’offerta formativa, con riferimento sia al lavoro di accorpamento e attivazione di corsi innovativi, sia all’aumento di lauree internazionali. Valutato positivamente, tra le iniziative messe in campo dall’attuale Governance, anche il piano di reclutamento dei docenti che punta sull’apertura nazionale e internazionale dell’ateneo e che ha visto la pubblicazione di una prima call. «È apprezzabile la progettualità volta ad implementare la qualificazione scientifica del corpo docente attraverso il reclutamento di docenti di elevato profilo scientifico provenienti da ruoli o da percorsi di ricerca esterni alla sede» rileva la commissione.
Si sottolinea anche «l’impulso maggiore che si è avuto con l’insediamento della nuova Governance» per definire strategie adeguate a garantire il miglioramento della qualità per le attività di ricerca e Terza Missione.
In più punti emergono gli sforzi dell’ateneo e l’efficacia delle misure previste dal nuovo piano strategico, a fronte anche del contesto territoriale. «Il territorio e il contesto socio-economico in cui opera l’Ateneo rappresenta un elemento di forte fragilità – si legge in un passaggio – che si ripercuote in modo considerevole sul tasso di occupazione dei laureati, ma la Governance e l’intera comunità accademica è pienamente consapevole di tale situazione e alcune azioni previste dal piano strategico, come la revisione dei percorsi formativi, l’istituzione di comitati d’indirizzo, lo sviluppo delle competenze trasversali, il potenziamento del tirocinio, sono indirizzate al miglioramento di questo rapporto».
La Cev ha espresso inoltre apprezzamento per i servizi dedicati agli studenti e le iniziative connesse al diritto allo studio. «Ottimo è in generale lo stato dei servizi agli studenti, ad esempio per quello che riguarda la situazione degli alloggi e delle mense. Il 65% degli studenti rientra nel diritto allo studio; ciò rispecchia, da un lato, una situazione non rosea dal punto di vista economico, dall’altro mette in evidenza lo sforzo dell’Ateneo per assicurare il diritto allo studio», rilevano gli esperti.
Altri punti di forza segnalati sono il piano di potenziamento tecnologico e infrastrutturale di aule e laboratori, l’impegno su sostenibilità, inclusività e apertura internazionale, il numero di spin-off, la presenza di strutture come Centro sanitario e asilo nido, il «forte senso di appartenenza del personale tecnico-amministrativo» dell’ateneo.
«L’apprezzamento espresso dagli esperti dell’Agenzia nazionale di valutazione, soggetti terzi e altamente qualificati – conclude Leone – ci ripaga dell’impegno profuso e ci induce a proseguire su questo cammino per portare l’Unical verso traguardi sempre più prestigiosi».
Fonte: Unica.it