Reddito di cittadinanza, aumentano i beneficiari in Calabria del 9,6 %
Una Regione piegata dalla crisi economica, aggravata ancor di più dalla pandemia: è questo ciò che emerge dal rapporto di Banca d’Italia sullo stato dell’economia calabrese, che mette in luce - tramite l'incrocio dei dati relative al netto percepito dalle famiglie e dal fatturato delle aziende - quanto la Calabria e - soprattutto - i calabresi stiano soffrendo in uno stato di precarietà e insoddisfazione.
Uno status che è visibile dall'aumento esponenziale dei precettori di reddito di cittadinanza: lo stesso report analizza come a dicembre scorso – ad esempio – le famiglie che percepivano il Reddito di cittadinanza erano in Calabria 89.000, in aumento del 9,6 % rispetto al 2020, ricoprendo l'11,0 % dei nuclei familiari residenti nella regione.
L'appiglio della povertà a cui i calabresi si aggrappano al fronte di rincari, all'intrusione delle accise, alla tassazione aggravata dalla guerra in Ucraina, nonché alla crisi economica che ha messo in ginocchio titolari di aziende, dipendenti sbattuti fuori e lavoro precario.
Per quanto sia stato considerato il mezzo con cui i "furbacchioni" cercavano di trarre vantaggio dalle tasche dello Stato, non può non essere evidente come esso sia la risposta ad una disperazione comune, ad un richiamo del popolo che cerca di sopravvivere al mese, di famiglie spaventate di fronte a spese sempre più grandi, che non possono essere soddisfatte con gli spiccioli del salvadanaio.
Lo stipendio medio di un lavoratore del Sud ne è già una vivida e chiara dimostrazione: secondo un'analisi della JP Salary Outlook, si evince che in media un lavoratore del Meridione percepisce in media 25.148 € all'anno. Nello specifico, la Calabria detiene il triste primato per gli stipendi più bassi d'Italia, registrando una media di 22.555 € annui, con una retribuzione media mensile di 1,083.3€.
In uno scenario in cui non esistono - semplicemente - i "produttivi" che ce l'hanno fatta e i "parassiti" che "non hanno voglia di lavorare" e percepiscono indebitamente soldi dallo Stato, è necessario avere prontezza di quali siano realmente le cause di un'incremento così spropositato di percettori del Reddito, confrontandoli con i dati degli stipendi medi registrati nell'intero Meridione a confronto con le spese a cui - una famiglia calabrese - deve far conto ogni mese per poter sopravvivere.
Uno status che è visibile dall'aumento esponenziale dei precettori di reddito di cittadinanza: lo stesso report analizza come a dicembre scorso – ad esempio – le famiglie che percepivano il Reddito di cittadinanza erano in Calabria 89.000, in aumento del 9,6 % rispetto al 2020, ricoprendo l'11,0 % dei nuclei familiari residenti nella regione.
L'appiglio della povertà a cui i calabresi si aggrappano al fronte di rincari, all'intrusione delle accise, alla tassazione aggravata dalla guerra in Ucraina, nonché alla crisi economica che ha messo in ginocchio titolari di aziende, dipendenti sbattuti fuori e lavoro precario.
Per quanto sia stato considerato il mezzo con cui i "furbacchioni" cercavano di trarre vantaggio dalle tasche dello Stato, non può non essere evidente come esso sia la risposta ad una disperazione comune, ad un richiamo del popolo che cerca di sopravvivere al mese, di famiglie spaventate di fronte a spese sempre più grandi, che non possono essere soddisfatte con gli spiccioli del salvadanaio.
Lo stipendio medio di un lavoratore del Sud ne è già una vivida e chiara dimostrazione: secondo un'analisi della JP Salary Outlook, si evince che in media un lavoratore del Meridione percepisce in media 25.148 € all'anno. Nello specifico, la Calabria detiene il triste primato per gli stipendi più bassi d'Italia, registrando una media di 22.555 € annui, con una retribuzione media mensile di 1,083.3€.
In uno scenario in cui non esistono - semplicemente - i "produttivi" che ce l'hanno fatta e i "parassiti" che "non hanno voglia di lavorare" e percepiscono indebitamente soldi dallo Stato, è necessario avere prontezza di quali siano realmente le cause di un'incremento così spropositato di percettori del Reddito, confrontandoli con i dati degli stipendi medi registrati nell'intero Meridione a confronto con le spese a cui - una famiglia calabrese - deve far conto ogni mese per poter sopravvivere.