Angelo Antonio D'Agostino: "sono pronto a scendere in campo per l'Europa"
La nostra intervista al candidato di Forza Italia per le elezioni Europee
Angelo Antonio D'Agostino candidato alle elezioni europee, abbiamo rivolto alcune domande al candidato.
Angelo Antonio D’Agostino, candidato alle elezioni Europee, a pochi giorni dal voto l’incognita affluenza resta un tema d’attualità, non le sembra?
L'importanza del voto
L’Europa è molto più vicina di quanto non si possa immaginare o si creda. L’ultimo appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rafforza l’importanza del voto. Dovremmo condividerlo tutti: i cittadini sono protagonisti del futuro del continente e dell'Unione di cui fanno parte. Lo sono in un momento delicato per il mondo, con zone di conflitti e ad alta tensione che si moltiplicano. Lo sono soprattutto i cittadini del Mezzogiorno nonostante il disincanto. Pensiamo alla programmazione e all’arrivo dei fondi europei per chi è più indietro. La sfida si gioca sul filo diretto tra Europa e territori. È l’Europa che definisce le regole e garantisce le risorse. L’ho detto ai tantissimi cittadini che ho incontrato in questi mesi e lo ribadisco qui. Personalmente m’impegnerò perché la voce del Sud, in Europa, sia ancora più forte e tenga conto delle specificità dei territori. Che si tratti di sviluppo legato al mare oppure delle infrastrutture necessarie, della sanità piuttosto che delle zone interne, il futuro lo scriveremo partecipando al voto. E mi auguro alle urne vadano soprattutto i giovani, per loro l’Europa nei prossimi cinque anni sarà determinante.
Alcune le ha già indicate ma quali sono le priorità di cui necessita il Mezzogiorno?
«Guardi, purtroppo la sfida da decenni è la stessa: più lavoro e riuscire a garantire la permanenza dei giovani. Tuttavia, occorre cambiare mentalità. Invertirei i due fattori. A mancare sono soprattutto le risorse umane. A causa dello spopolamento è “saltata” un’intera generazione. Glielo dico innanzitutto da imprenditore, partito dal Sud, che con sacrifici quotidiani e abnegazione oggi opera in tutto il Paese. I nostri migliori figli continuano ad andare via in cerca di futuro per non tornare più. A mancare è l’incrocio tra offerta e domanda di lavoro. Vanno determinate le condizioni affinché i nostri ragazzi possano costruire e impegnare sui
territori le proprie competenze. Serve uno sforzo a tutti i livelli per garantire servizi ai giovani, infrastrutture fisiche e digitali, più interconnessione tra i territori e meno burocrazia.
Ma come concretamente è possibile trattenere i giovani?
Non esistono soluzioni da bacchetta magica. Intanto bisogna cominciare a mettere in rete i centri di sapere investendo - lo ripeto ma è fondamentale - su una formazione specialistica realmente cucita sulle vocazioni dei singoli territori. Occorre superare i campanilismi e fare massa critica sulle questioni importanti. Sono queste le chiavi per restituire concreta e strutturale prospettiva al Sud. Dobbiamo guardare ai prossimi decenni, alzare lo sguardo nella consapevolezza che abbiamo perso tempo rincorrendo politiche sbagliate. Mi rivolgo a quanti sono impegnati in politica a tutte le latitudini e a quanti ricoprono ruoli di classe dirigente, su questo dovremmo interrogarci e impegnarci a fondo, tutti.
Quale risultato auspica per Forza Italia?
Mi consentirete di ringraziare il Vicepremier Tajani che ha riposto fiducia in me negli ultimi due anni in qualità di responsabile nazionale Sviluppo del partito e, ancora oggi, chiedendomi di rappresentarlo in Europa. L’auspicio è un risultato a due cifre per l’affermazione e la crescita del nostro spazio politico, che è quello compreso tra Schlein e Meloni. La futura maggioranza si formerà nel parlamento europeo solo dopo il voto ma esistono già due certezze. La prima è che Forza Italia si colloca nel Partito popolare europeo, primo in Europa. La seconda considerazione è che più forte sarà il consenso ricevuto, più il Mezzogiorno e l’Italia saranno determinanti nelle scelte.
Perché scegliere Forza Italia? Perché votare per lei? Un appello finale…
Appello finale di D'agostino
Più che lanciare un appello vorrei invitare alla riflessione i vostri lettori. Se ricordano cinque anni fa chi hanno votato, rifacciano pure quella scelta. Se così non è e se avrò l’onore della loro fiducia, sarà questo il mio impegno: fare in modo che tra cinque anni ricordino ancora di aver scritto D’Agostino accanto al simbolo di Forza Italia.