Spese militari, Braccio di ferro "Conte-Draghi" su accordi Nato
Riconvalidata l’elezione di Giuseppe Conte come leader del Movimento 5 Stelle con 55.618 Si iscritti, “un’indicazione forte e chiara” a detta del leader, il quale sembrerebbe avere le idee ben chiare sul da farsi nelle prossime settimane.
“Abbiamo un Paese da cambiare” scrive Conte in un tweet, confermando il suo obbiettivo saldo di opporsi al riarmo dell’Italia.
«Il nostro è un no fermo al riarmo: il M5S si opporrà con tutta la sua forza parlamentare all’aumento sconsiderato delle spese militari», L’ex premier è fermo sull’ideologia che l’Italia è “schiacciato da una forte crisi.” – come afferma in un’intervista su Atlanta – e che “ci sono cittadini che in questi giorni devono scegliere se fare la spesa o pagare il gas e la luce”. Parole forti che evidenziano la forte presa di posizione dell’ex premier. L’M5S, però, sembrerebbe l’unico coro contro il riarmo, alimentando un “braccio di ferro” Conte-Draghi che spacca in due il governo:
Il premier Mario Draghi, infatti, tira dritto sull'aumento delle spese militari al 2% del Pil nel rispetto degli impegni Nato, ottenendo il sostegno del Quirinale dopo un colloquio al Colle con Sergio Mattarella.
il presidente del Consiglio chiarisce con decisione che “non ci si può sottrarre agli impegni con la Nato, pena il far venir meno il patto che tiene in piedi la maggioranza.”
Prima della richiesta del premier del colloquio al Colle, era stato necessario un incontro “tete a tete” Draghi-Conte, durante il quale il premier ha rivelato “delle incongruenze” evidenti in alcuni dati, successivamente comunicati a Mattarella durante l’incontro:
Il presidente del Consiglio Draghi ha reso evidenza di alcuni dati relativi agli accordi con la maggioranza, tra cui i piani concordati nel 2014 che prevedono entro il 2024 un progressivo aumento degli investimenti.
Sembrerebbe che il bilancio della difesa nel 2018 era uguale al 2008.
Nel 2018, da quanto rivelano questi dati del ministero della Difesa sugli anni di governo di Contesi, registravano circa 21 mld contro i 24,6 miliardi nel 2021, con un aumento del 17 per cento.
Tra il 2021 e il 2022 il bilancio della Difesa è salito invece a 26 miliardi, un aumento del 5,6 per cento.
Intanto, però, il governo in commissione Esteri al Senato ha accolto l'ordine del giorno di Fratelli d'Italia che lo impegna a raggiungere la soglia del 2 per cento sulle spese militari senza richiesta di voto.
Nella serata di ieri, il leader M5s Giuseppe Conte a Di Martedì, su La7ha registrato: "Draghi ha tenuto a dire che è importante rispettare gli impegni Nato: io ho spiegato che non ho mai messo in discussione il tendenziale al 2% come non è stato messo in discussione dai premier precedenti. Però se noi ci diciamo questo orizzonte del 2024, avremo un picco notevole: si tratta di 15 miliardi e, francamente, credo che i cittadini e il Paese adesso abbiano altre priorità. Questo non significa dire che l'Italia non rispetta gli accordi. Questo non verrà detto e io stesso non l'ho detto"