Giovanni Calabrese
Giovanni Calabrese

La nomina di Giovanni Calabrese come assessore al Turismo della Regione Calabria avrebbe dovuto rappresentare un nuovo slancio per un settore già in crisi. Tuttavia, il suo operato si è rivelato fallimentare, aggravando ulteriormente una situazione già precaria.

Chi è l'assessore Giovanni Calabrese

Giovanni Calabrese è un politico di professione, attivo da quasi vent’anni nella politica locale e regionale. La sua carriera politica è iniziata nel 2006 come consigliere comunale a Locri, dove ha ricoperto anche il ruolo di assessore e vicesindaco. Nel 2013 è stato eletto sindaco di Locri, incarico che ha mantenuto per due mandati consecutivi fino alla sua nomina come assessore regionale nel 2024. Ha inoltre ricoperto incarichi nella Provincia di Reggio Calabria e ha aderito a Fratelli d’Italia nel 2019. Nonostante il suo lungo percorso nelle istituzioni, la sua gestione amministrativa non ha mai prodotto risultati concreti, lasciando irrisolte le principali criticità del territorio.

Azioni inefficaci per rilanciare il Turismo

Nonostante i proclami, l'azione amministrativa di Calabrese si è dimostrata inefficace nel rilanciare il turismo calabrese. Il Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile 2023-2025, che avrebbe dovuto tracciare un percorso chiaro per il rilancio del settore, è rimasto sulla carta. Le iniziative messe in atto nel 2023 e nel 2024 non hanno portato miglioramenti tangibili: la regione continua a occupare le ultime posizioni nelle classifiche nazionali per arrivi turistici, e il flusso di visitatori stranieri resta insignificante rispetto alle regioni competitor come Puglia e Sicilia.

Le azioni previste nel Piano Esecutivo Annuale 2024 si sono rivelate inadeguate rispetto alle reali esigenze del settore. Il turismo calabrese continua a essere eccessivamente concentrato sul segmento balneare, senza una reale valorizzazione delle alternative come il turismo enogastronomico, culturale e naturalistico. La mancata diversificazione dell'offerta turistica impedisce alla Calabria di attrarre nuovi segmenti di visitatori e destagionalizzare il turismo. I finanziamenti disponibili sono stati gestiti in modo inefficace e, più che mirare a migliorare i servizi e le infrastrutture turistiche, sembrano essere stati distribuiti in maniera clientelare per favorire determinate realtà anziché generare benefici strutturali per l'intero settore.

 I 12,6 milioni di euro destinati agli interventi turistici nel 2024 non hanno prodotto alcun impatto significativo sul settore. I progetti finanziati, come la partecipazione a fiere nazionali e internazionali, non hanno portato a un aumento tangibile della visibilità e della reputazione della regione. Inoltre, le campagne di marketing digitale e promozione turistica si sono dimostrate prive di una strategia coerente, disperdendo risorse senza ottenere risultati concreti.

Infrastrutture e trasporti altro grande problema per il Turismo

Uno dei principali ostacoli allo sviluppo del turismo in Calabria è l'inadeguatezza delle infrastrutture e dei trasporti, un problema che l'assessorato non ha minimamente affrontato. I collegamenti ferroviari e aeroportuali restano insufficienti, impedendo alla Calabria di essere facilmente accessibile ai turisti nazionali e internazionali. Il Piano prevede interventi per migliorare la mobilità turistica, ma ad oggi non si sono visti progressi concreti. Nonostante la crescente domanda per un turismo di qualità, le strutture ricettive calabresi restano carenti sotto diversi aspetti: mancanza di standard elevati, e servizi inadeguati.

Che visione ha l'assessore?

L'assessore Giovanni Calabrese ha dimostrato di non avere una visione chiara per il rilancio del turismo calabrese. Il suo operato si è limitato a misure inefficaci e a una gestione inefficiente delle risorse disponibili. La Calabria continua a essere una destinazione sottovalutata e poco attrattiva, incapace di competere con le altre regioni del Mezzogiorno. Se la situazione non cambierà rapidamente con un cambio di strategia e un'effettiva attuazione delle politiche, la Regione rischia di perdere ulteriormente terreno in un settore fondamentale per il suo sviluppo economico.