“Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, in questi giorni ha svolto una serie di interlocuzioni con le categorie produttive, circa la decisione di eventuali chiusure a causa della pandemia ma ha dimenticato di convocare il settore agricolo e agroalimentare e della pesca”. Questa la precisa sottolineatura della Coldiretti reggina, contenuta in una lettera del direttore Pietro Sirianni al primo cittadino. Probabilmente una disattenzione che però – precisa – fa il paio con quella sugli Stati Generali dove in un generico settore “natura” si voleva forse ricomprendere anche l’agricoltura. I numeri sull’importanza del settore agricolo e della pesca dicono altro riferisce Sirianni: sono oltre 600 le aziende agricole nel comune di Reggio Calabria e quasi 20 le imprese della pesca e dietro ogni impresa ci sono famiglie e lavoratori. Non si parla di Reggio Calabria  - aggiunge senza annoverare il bergamotto che la rende famosa in tutto il mondo, tanto quanto i bronzi di Riace e ancora, la pesca del pesce spada, l’annona, le arance di San Giuseppe, che danno lustro alla Città di Reggio Calabria che ha imprenditori agricoli ed industrie agroalimentari che per prime hanno prodotto l’aranciata con il 25% di succo d’arancia valorizzando la varietà Belladonna tipica ed esclusiva della nostra città ma anche viticoltura, olivicoltura e orticoltura. “Una categoria professionale  - si legge - che lavora e ha lavorato per assicurare il cibo che, spero converrà, meriterebbe una particolare attenzione. Un settore continua la lettera -  che nella “fase uno” della pandemia, è quello che ha continuato a lavorare, portando la spesa dalle campagne direttamente a casa dei consumatori, che non si è dimenticato degli indigenti, che ha dato un contributo decisivo nel far ripartire l’economia. Grazie alle battaglie continue e incessanti di Coldiretti, con l’etichettatura obbligatoria dell’origine dei prodotti, le nostre eccellenze ortofrutticole, i vini, gli oli, i succhi, arrivano sulle tavole dei consumatori e come comune di produzione e di origine, portano il nome di Reggio Calabria. E poi ancora rivolgendosi al sindaco scrive: “ci siamo permessi di ricordare tutto questo, perché vogliamo continuare ad esercitare il ruolo che ci spetta: essere parte attiva della Calabria e delle nostre città. Coldiretti è una forza sociale che difende ogni giorno il Made in Italy, lotta per la tracciabilità dell’origine dei prodotti agroalimentari, denunciando ad esempio nella nostra città, le annone spagnole che vengono vendute per reggine, o gli agrumi extracomunitari che diventano italiani; è quella forza sociale che grazie ai suoi imprenditori interviene sulle zone alluvionate la mattina stessa dell’evento calamitoso per aprire la strada ai mezzi di soccorso, è quella forza sociale che oltre a rappresentare gli agricoltori tutela i cittadini consumatori incontrandoli ogni giorno nelle piazze. Coldiretti i questa città è quella forza sociale che pure subendo i disagi e le penalizzazioni sul marketing e sulla promozione delle imprese agricole, dovuti spesso ad una emergenza rifiuti che deprezza le aree periferiche della città prossime alle aziende agricole, ha compreso che si tratta di una emergenza difficile da risolvere e non ha polemizzato o fatto proteste e comunque in grado di fare proposte. Insomma la mancata convocazione– insiste Coldiretti – la consideriamo una dimenticanza per cui questa sollecitazione vuole essere solo un promemoria per ricordare che può disporre del contributo di questa Organizzazione nei modi che riterrà più opportuni e nell’assoluto rispetto dei ruoli di rappresentanza. Noi  - aggiunge nella lettera Sirianni - vogliamo svolgere bene e con responsabilità il nostro ruolo nei momenti di concertazione istituzionale e comunque invitiamo il sindaco a voler dedicare una giornata alle imprese agricole della città. Saremo  - conclude - ben lieti di accompagnarlo nelle aziende e presentare le eccellenze agroalimentari di questa splendida terra e le persone che contribuiscono ad esaltarne il valore