Inchiesta fondi teatro, in due scelgono rito abbreviato
Due imputati che hanno chiesto il rito abbreviato e sette, invece, che hanno optato per quello ordinario. Questo uno dei primi passi nell'ambito del processo relativo all'inchiesta sulla presunta gestione illecita dei fondi regionali da destinare al teatro.
A chiedere il rito abbreviato sono stati Sonia Tallarico, 61 anni, dirigente generale del dipartimento "Turismo e beni culturali, istruzione e cultura" della Regione Calabria, difesa dall'avvocato Francesco Gambardella, e Giacinto Gaetano, componente della Commissione di valutazione per fondi da destinare ai teatri, difeso dall'avvocato Romana Gualtieri, hanno chiesto il rito abbreviato nel procedimento istruito dalla Procura di Catanzaro. Per i due il processo proseguirà il prossimo 12 giugno. Le accuse contestate, a vario titolo, sono turbata libertà degli incanti, con riguardo all'assegnazione del contributo per la realizzazione di iniziative culturali, da finanziare nell'anno 2016, nell'ambito della selezione indetta dal dipartimento regionale "Turismo e beni culturali, istruzione e cultura", e di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, con riguardo all'affidamento, da parte del dipartimento regionale "Turismo e beni culturali, istruzione e cultura", nell'anno 2017, di contributi gravanti sul fondo unico cultura.
Richiesta di rinvio a giudizio, invece, per gli altri sette, ovvero per Adriana Toman, compagna dell'allora Presidente della Regione Calabria, difesa dall'avvocato Maria Campolo, per Antonio Sicoli, critico d'arte, direttore del Maon, Museo d'arte dell'Otto e Novecento di Rende, difeso dagli avvocati Rita Di Aloe e Ida Mannarino; Gianclaudio Festa, coordinatore dell'Avvocatura regionale, difeso dall'avvocato Leonardo Maria; Dario Borruto, avvocato dell'Avvocatura regionale, difeso da Carlo Morace; Pasquale Giorgio Piraino, presidente della Commissione di valutazione, difeso da Sergio Rotundo, Angela Rotella, componente della Commissione di valutazione, difesa dall'avvocato Anna Vatrano, e Marco Silani, direttore artistico
della compagnia "Porta Cenere", difeso da Massimo Petrone. Per loro, l'udienza per la decisione del gup è stata fissata per il prossimo 23 marzo. Ammesse le parti civili, ovvero la Regione Calabria e le associazioni Officina Teatrale, riconosciuta come persona offesa, e Dracma, portatrice di interessi collettivi.