Il consigliere regionale della Lega Tilde Minasi interviene in merito all’operazione odierna denominata ‘Mala civitas’ condotta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria.

"Quanto scoperto dai finanzieri lascia sgomenti sotto diversi aspetti: in primis per l’assurdità di leggere che ben più di cento boss e appartenenti alle cosche di 'ndrangheta siano percettori di reddito di cittadinanza e, in seconda battuta, per l’adozione di misure così imponenti senza, ed è piuttosto evidente, un controllo serrato su chi ne beneficia" si è cosi espressa la Minasi attraverso una nota stampa.

Il consigliere regionale ritinene che sia necessario e doveroso che lo Stato pensi ad indirizzi di politiche lavorative e di sostegno alle fasce più deboli del nostro paese, ribadendo che non si può arrivare a certi paradossi, soprattutto in questa fase in cui nel  contesto socio-economico, causa l’emergenza Covid e tutte le sue gravi conseguenze, si registra la disperazione di imprese, famiglie ed interi settori produttivi.

"Soldi pubblici che, piuttosto che accrescere patrimoni creati sulla sofferenza di territori e comunità piegati dalle dinamiche della criminalità organizzata, avrebbero potuto essere destinati ad altre tipologie di interventi" - ha continuato la Minasi.

Un ringraziamento della consigliera va alle Forze dell’Ordine e gli inquirenti che hanno messo la parola fine all’erogazione del reddito a determinati soggetti e permetteranno di recuperare le somme già elargite. "Sarebbe opportuno - concluso Tilde Minasi - che venisse fatta chiarezza: sappiamo che dovrebbe essere escluso dal RdC chi abbia ricevuto una condanna definitiva per precise categorie di reati, e allora cosa è accaduto? E’ giunta l’ora di rivedere l’intero sistema delle verifiche su chi ha richiesto il sussidio".