Una crisi crescente per i piccoli produttori

I piccoli produttori calabresi stanno affrontando sfide sempre più pressanti a causa della concorrenza sleale, dei prezzi stracciati e delle importazioni sospette. Questi fattori mettono a rischio la sostenibilità economica delle aziende agricole locali, già provate da condizioni climatiche avverse e da costi di produzione elevati.

Agricoltura calabrese sotto pressione

Il settore apistico in pericolo

Un caso emblematico riguarda il settore apistico calabrese. I produttori locali devono fronteggiare l’arrivo di miele straniero, spesso di bassa qualità e venduto a prezzi stracciati, proveniente principalmente dalla Cina. Questa concorrenza sleale mette in crisi l’alveare calabrese, compromettendo la sopravvivenza di molte aziende apistiche locali.

La crisi dell’agrumicoltura nella Piana di Gioia Tauro

Il settore agrumicolo della Piana di Gioia Tauro è stato duramente colpito dalla crisi. Secondo un’analisi, l’industria di trasformazione ha imposto alle aziende produttrici un prezzo di vendita degli agrumi di 0,08€/kg, insufficiente a coprire i costi di produzione medi di 0,15€/kg. Questa situazione ha portato alla perdita di oltre seimila ettari di coltivazioni negli ultimi quindici anni.

Difficoltà anche per viticoltura e bergamotto

Anche la viticoltura e la produzione di bergamotto nella fascia ionica reggina stanno subendo un crollo significativo. Le coltivazioni della vite a Bivongi, Palizzi e Pellaro, così come la produzione bergamotticola, hanno registrato una diminuzione importante rispetto agli anni precedenti, mettendo in pericolo la tenuta economica e sociale del tessuto produttivo locale.

La protesta del Movimento dei Trattori

In risposta a queste difficoltà, il Movimento dei Trattori ha organizzato una manifestazione nazionale a Roma il 5 marzo 2025, chiedendo al governo la dichiarazione dello stato di crisi per l’agricoltura, in particolare per le piccole e medie imprese.

Le richieste degli agricoltori

Tra le richieste avanzate vi sono misure urgenti per contrastare le importazioni selvagge e la concorrenza sleale da paesi con standard sociali e ambientali inferiori, oltre a interventi per sostenere i redditi degli agricoltori.

Un futuro incerto senza interventi concreti

Per garantire la sopravvivenza dei piccoli produttori calabresi, è fondamentale implementare politiche che contrastino le pratiche di concorrenza sleale e regolamentino le importazioni, assicurando al contempo un supporto adeguato alle aziende locali. Solo attraverso un intervento deciso delle istituzioni sarà possibile preservare il tessuto agricolo della Calabria e tutelare la qualità dei suoi prodotti.