I carabinieri del Comando Provinciale di Crotone hanno tratto in arresto un commerciante 39enne del luogo. L'indagato, a cui è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare - emessa dal GIP del Tribunale di Crotone su richiesta della locale Procura della Repubblica - dovrà rispondere di sfruttamento del lavoro aggravato. Si tratta della fattispecie di reato prevista e punita dall'art. 603 bis del codice penale, introdotta nell'estate del 2011 con decreto legge poi convertito in legge per infrenare il cosiddetto "caporalato" , fenomeno ancora presente in particolar modo nel Meridione. L'indagine, coordinata dal P.M. dott. Andrea Corvino e dal Procuratore dott. Giuseppe Capoccia, è stata condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Crotone dal dicembre 2018 al dicembre 2019 tramite servizi di osservazione e videoriprese dell'area antistante il posteggio fisso per la vendita di ortofrutta insistente in Crotone, via G. di Vittorio, riconducibile all'impresa individuale dell'arrestato, controlli amministrativi ed escussione dei lavoratori, consentendo di: — accertare le responsabilità dell'arrestato, dedito al reclutamento e gestione di manodopera, sfruttata approfittando dello stato di necessità, documentato dalle verifiche condotte sul tenore di vita degli stessi; — documentare l'effettuazione di prestazioni lavorative superiori a quelle previste, anche sino a 92 ore settimanali, a fronte delle 40 ore previste (con punte di 14 ore giornaliere), con sistematica violazione della disciplina del riposo settimanali, delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro (assenza di servizi igienici, di un luogo idoneo per la consumazione dei pasti, mancata fornitura ai lavoratori dei d.p.i.), con sottoposizione a condizioni di lavoro degradanti, espletando l'attività lavorativa sulla pubblica via, in arteria altamente trafficata, esposti alle intemperie, privi di apposita illuminazione, con retribuzioni palesemente sproporzionate rispetto alla quantità e qualità del lavoro effettivamente prestato. Nel corso delle indagini, i carabinieri del Comando Provinciale di Crotone si sono avvalsi anche del contributo specialistico dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Crotone e Cosenza.