Maicol Affatato
Maicol Affatato

L'Italia continua a contare morti sul lavoro, vittime di una strage silenziosa che sembra non arrestarsi. Solo negli ultimi giorni, tre giovani lavoratori hanno perso la vita in tragici incidenti. A Mandatoriccio, in provincia di Cosenza, sabato scorso Maicol Affatato, un operaio di 26 anni, è morto precipitando da un’altezza di dieci metri all’interno di un capannone. Qualche giorno prima, a Secondigliano, il diciannovenne Patrizio Spasiano, un tirocinante, ha perso la vita in un altro tragico incidente. Ancora, il giorno di Capodanno, alle porte di Lodi, il ventiquattrenne Sayed Atef El Bendary è morto cadendo dal tetto di un capannone.

L’appello alla ministra del Lavoro: “Subito in Aula”

Di fronte a questa continua emergenza, ieri in Aula alla Camera la deputata del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino ha lanciato un appello forte e chiaro: “Chiediamo che la ministra del Lavoro venga subito in Aula per un’informativa urgente. Vogliamo sapere da Marina Calderone se pensa che questa strage possa continuare senza conseguenze e quale sia stato l’impatto delle misure su salute e sicurezza annunciate dal Governo”.

Baldino ha ribadito la necessità di un piano nazionale di prevenzione contro gli infortuni e le morti sul lavoro. “Abbiamo più volte sottolineato l’urgenza di un intervento concreto. Le lacrime non sono più sufficienti: bisogna diffondere ovunque la cultura della sicurezza, facendo formazione e informazione”.

Maicol Affatato
Maicol Affatato

“L’Italia è fondata sul lavoro, non sulla morte”

L’intervento si è concluso con un richiamo alla Costituzione italiana: “L’articolo 1 dice che ‘l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro’. Non è più accettabile che una madre non veda rientrare suo figlio a casa la sera, com’è avvenuto a Michael, Patrizio o Sayed. Basta perdere tempo e piangere morti. È il momento di agire”. L’ennesimo grido d’allarme che impone una riflessione e, soprattutto, interventi immediati per garantire la sicurezza di chi lavora.