Presidente Regione Calabria
Roberto Occhiuto

Un altro grave episodio di violenza ai danni del personale sanitario suscita grande preoccupazione e sottolinea l'urgenza di adottare tutte le misure necessarie per proteggere i nostri medici e infermieri.

La gravità dell'evento

Eventi di questa gravità, come quello che si è verificato ieri sera all'ospedale di Lamezia Terme, dove il primario del Pronto Soccorso, Rosarino Procopio, è stato aggredito con un manganello riportando diverse contusioni, stanno purtroppo diventando sempre più frequenti.

Le parole di Roberto Occhiuto

Queste le parole di Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
"In questo contesto, ribadisco ancora una volta - continua Occhiuto - la necessità che le istituzioni intervengano prontamente per contrastare un fenomeno così preoccupante."
"Esprimo la mia sincera solidarietà e vicinanza - conclude il presidente - al dottor Procopio, ai suoi colleghi, ai pazienti e a tutta l'Asp di Catanzaro. Spero che l'individuo che si è introdotto in ospedale con un manganello, mostrando chiaramente l'intenzione di aggredire qualcuno, venga arrestato e condotto davanti alla giustizia per il suo atto criminale, assolutamente inaccettabile in una società civile."

Occhiuto condanna fermamente l'atto di violenza, descrivendolo come "assolutamente inaccettabile in una società civile". La definizione dell'aggressione come un "atto criminale" rimarca la gravità dell'evento e l'inadeguatezza di un comportamento del genere, considerando che un ospedale dovrebbe essere un luogo di cura e di assistenza, non un campo di battaglia. La condanna è accompagnata dall'invito a "assicurare alla giustizia" l'autore del gesto, un chiaro appello alla giustizia e alla legalità.

L'aggressione con un manganello all'interno di un ospedale è un segnale preoccupante di come la violenza stia trovando spazio anche in luoghi tradizionalmente percepiti come sicuri e protetti, dove i professionisti sono impegnati a curare e salvare vite. Ciò richiede una riflessione su come migliorare le misure di sicurezza in tali ambienti, a partire dalla presenza di personale di sorveglianza adeguato fino a possibili modifiche nelle politiche di protezione dei lavoratori.

Il testo presenta una denuncia sociale che sollecita azioni concrete contro un fenomeno di violenza che sta minacciando la sicurezza e il benessere del personale sanitario. Si fa appello al senso di responsabilità delle istituzioni, alla solidarietà sociale e alla necessità di garantire un ambiente di lavoro sicuro per chi si dedica alla cura degli altri. Al tempo stesso, la condanna dell'atto di violenza e il richiamo alla giustizia mettono in evidenza la gravità del fenomeno e la sua incompatibilità con i principi di una società civile.