Aqua Moses
Aqua Moses

Aqua Moses, compagno di Rosa Vespa, è stato rimesso in libertà all’esito dell’udienza di convalida tenutasi davanti al giudice per le indagini preliminari Claudia Pingitore. L’uomo era stato arrestato con l’accusa di concorso in sequestro di persona in relazione al rapimento della piccola Sofia, la neonata prelevata nella notte di martedì dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza.

Il rapimento di Sofia

La vicenda, che ha tenuto con il fiato sospeso l’intera comunità, si è conclusa nel giro di poche ore grazie all’intervento tempestivo degli agenti della Questura di Cosenza. La bambina è stata ritrovata in un residence a Castrolibero, distante pochi chilometri dal luogo del rapimento. In seguito al ritrovamento, le indagini hanno portato all’arresto di Rosa Vespa e del marito, Acqua Moses. Entrambi erano accusati di aver pianificato e messo in atto l’azione che ha scosso l’opinione pubblica.

La reazione di Moses

Secondo quanto emerge dai video diffusi, Moses e Vespa hanno agito come finti genitori per portare via la neonata. Tuttavia, restano dubbi sul ruolo preciso di Moses. Mentre su Rosa Vespa sembrano esserci molte certezze, la posizione di Moses appare meno definita. La sorpresa da lui mostrata durante il blitz delle forze dell’ordine lascia aperta la possibilità che il suo coinvolgimento possa essere stato meno diretto.

Durante il blitz nella casa di Castrolibero, Moses è apparso visibilmente sorpreso dalla presenza della polizia. “Se parliamo degli ospiti – ha spiegato l’ispettore Claudio Sole – erano del tutto ignari. Ma è sembrato ignaro anche lo stesso coniuge, ma questo sarà da valutare”. Queste parole lasciano intravedere una possibile ipotesi alternativa rispetto al coinvolgimento di Moses, la cui posizione sarà oggetto di ulteriori approfondimenti investigativi.

 

Aqua Moses, Rosa Vespa e la nipote, la piccola Sofia
Aqua Moses, Rosa Vespa e la nipote, la piccola Sofia

Il gip decide per l'immediato rilascio

Durante l’udienza di convalida, tuttavia, il gip Pingitore ha deciso di non convalidare la misura cautelare per Moses, disponendo il suo immediato rilascio. Secondo quanto emerso finora, non sarebbero stati ravvisati elementi sufficienti a dimostrare un coinvolgimento diretto dell’uomo nel sequestro, o comunque tali da giustificare la sua permanenza in stato di detenzione. Rosa Vespa, invece, resta al centro delle indagini per il ruolo attivo nel rapimento della piccola Sofia.

La decisione di scarcerare Moses ha sollevato interrogativi e reazioni contrastanti. Da una parte c’è chi sostiene la necessità di rispettare la presunzione d’innocenza, dall’altra chi teme che la scelta possa complicare il percorso giudiziario per fare piena luce su quanto accaduto. Intanto, la neonata è ritornata a casa, circondata dall'affetto dei suoi genitori.