Tra scorci dell'Amantea antica ed episodi del Vangelo: l'arte del presepio dell'artigiano Giuseppe Curcio
L’arte dei presepi è forse una delle più antiche dell’epoca moderna, una tradizione tra le più amate in tutto il Sud Italia. E proprio ad Amantea, nel Cosentino, si trova uno dei presepisti più appassionati della Calabria: classe 1941 lui si chiama Giuseppe Curcio e coltiva la sua passione sin dall’età di 12 anni.
Tra le sue più care rappresentazioni, ci sono proprio gli scorci della sua Amantea, che rievocano angoli di un tempo ormai passato ma indelebile alla sua memoria e a quella di tanti altri amanteani.
Una donna che lava i panni, un uomo che inforna una pagnotta, altri due che tagliano un ciocco di legno. Sono tanti i dettagli dei presepi dell’artigiano Curcio, ricchi di particolari e di piccoli meccanismi che rendono vivo lo scenario. Come la macina del mulino o le piccole luci che decorano le ambientazioni che richiamano quelle del tempo di Gesù.
Curcio, poi, ama utilizzare materiali veri per una lavorazione che richiede tante ore di lavoro ma soprattutto che abbraccio tutte le stagioni dell’anno per raffinare ed impreziosire sempre più ogni piccolissimo rifinitura.
Si resta incantati nell’ammirare i tanti e perfetti meccanismi che sembrano dare realmente vita ai presepi del maestro Curcio, ricchi di personaggi che si calano perfettamente negli antichi mestieri: c’è chi vende castagne al mercato, chi mescola un pentolone, chi tesse al telaio e chi invece lavora il ferro o, addirittura, chi gestire un’intera locanda con lampade ad olio che illuminano caldamente tutta l’atmosfera.
Nelle ambientazioni di Curcio non mancano episodi del Vangelo come il dialogo tra Santa Elisabetta e la Vergine Maria e poi il battesimo di Gesù in un altro angolo del suo presepe, nel fiume Giordano.
Un’erte vera e propria che non può e non deve essere dimenticata ma che ha bisogno di essere tramandata per fare in modo che sempre più giovani possano raccogliere un’eredità nobile e culturalmente rilevante.