Cobas Telecomunicazioni Calabria: "Abramo CC in caduta libera. Difendiamo i colleghi della sede lametina"
Riceviamo e pubblichiamo nota sindacale sulla crisi dell'Abramo Customer Care.
"Noi Cobas delle Telecomunicazioni della Calabria, e in particolare chi fra noi lavora alla Abramo Customer Care della sede di Montalto Uffugo, avremmo voluto aprire l’anno sperando in nuovi propositi da parte dell’azienda. Ci siamo subito dovuti ricredere vista l’ultima “uscita” per quel che riguarda i nostri colleghi e la vita del sito di Lamezia Terme. Apprendiamo dai nostri colleghi e da fonti sindacali, stavolta unitarie al contrario degli ultimi comunicati, che Abramo ha deciso di dare disdetta del canone di locazione dello stabile di Lamezia Terme per costi troppo elevati di gestione ed eventuale ristrutturazione dello stesso (locazione di 15000€/mese che diviso i 650 dipendenti fa circa 23€/mese a testa, giusto per farci un'idea)...
I nostri colleghi, dal Luglio 2020, si troveranno ad affrontare un’ulteriore trasferta visto che le sedi preposte ad accogliere i lavoratori di Lamezia sono distanti circa 35km (e almeno 70 a/r) dal sito lametino. Questo con aggravio di spese per noi lavoratori, carburante in primis, e di ulteriore stress per arrivare al posto di lavoro per svolgere un turno di 4 ore. Colleghi che già sul sito di Lamezia provenivano da comuni limitrofi, distanti anche 20-30 km. E che ora dovranno aggiungere Km su Km per potere lavorare in questa bella e dannata Terra di Calabria. Dopo il fallimento Infocontact e la conseguente acquisizione di Abramo (Comdata su Rende), molti dipendenti diedero le dimissioni e a tanti altri furono abbassate le ore di contratto pur di mantenere il posto di lavoro (in realtà una becera speculazione aziendalista con compiacenza sindacale ugl-cisl-uil a Rende). Oggi , passati poco più di 4 anni dall’acquisizione, Abramo ci dice che per risparmiare soldi sposterà il personale sui siti di Catanzaro. Senza accennare minimamente al pagamento di eventuali extra per le trasferte obbligatorie dei dipendenti o a orari più vantaggiosi, car -sharing, etc...
Oramai si è solo numeri! E pensare che fino a qualche tempo fa il presidente Gianni Abramo diceva di considerarci come suoi figli. Oggi invece siamo figli di nessuno (in realtà lo eravamo anche prima). O ti sposti o la porta di uscita dell’azienda è sempre aperta. Questo è il messaggio. Inutile nascondersi dietro altri sotterfuggi.
Come al solito ci hanno accusato di populismo quando abbiamo accennato a difficoltà anche sul sito di Lamezia nei comunicati dei mesi scorsi. Noi teniamo al nostro posto di lavoro e se diamo informazioni anche dettagliate è perché vediamo quello che succede intorno e fra di noi (vedi le clausole sociali tra i dipedenti Enel Energia e Inps di Covisiant e Comdata ). Non facciamo allarmismo, siamo solo consapevoli che oramai tutto è possibile e preferiamo metterci in guardia piùttosto che fare da pompieri.
Anche le ultime riunioni sindacali delle altre sigle sulla sede di Montato Uffugo lo dimostrano. Se fino a Novembre ci davano la colpa di mettere timori e ci invitavano simpaticamente a studiare perchè dicevamo che Abramo ha difficoltà, che Abramo perderà le commesse etc etc, a Dicembre le Rsu hanno iniziato a parlarci di clausole sociali, di stare sereni che il posto di lavoro si manterrà, che ci saranno i bandi per le commesse Tim, che l’azienda non ha liquidità ma che allo stesso tempo va tutto bene. NON VA BENE NULLA.
Chiediamo nuovamente all’azienda di parlare chiaro su cosa vuole fare dei suoi “figli”. Siamo in Calabria e non in Lombardia. Dove se perdi un lavoro hai più probabilità di trovarne un altro. Qui se perdi un lavoro sei costretto ad emigrare.
E non certo per studiare, come vuol farci credere ultimamente qualche politicante in cerca di voti.
Siamo con voi cari colleghi di Lamezia. Alcuni di noi, in particolare gli ex-infocontact trasferiti da Lamezia a Rende prima del crack, hanno lavorato per anni fianco a fianco a voi. Noi Cobas parteciperemo alle vostre iniziative di protesta e siamo pronti a scioperare.
Nella prossima settimana saremo davanti i cancelli della sede di Lamezia per capire insieme come poter dare una mano. Montalto Uffugo non è diversa da Lamezia, Catanzaro o altra sede Abramo CC. Non solo: i problemi che state affrontando voi adesso potrebbero ripresentarsi un domani in ogni azienda di call center. Siamo tutti nella stessa barca. Solo mobilitando nella protesta l'intero settore TLC provinciale e regionale ogni volta che ci sono problemi del genere possiamo sperare di difenderci in maniera efficace.
Vogliamo certezze, garanzie, lavoro e diritti. Basta chiacchiere. Finora ne sono state fatte troppe.