Presidente di Con.si.pe.: quaranta detenuti trovati in infermeria con intossicazione
La polizia penitenziaria di Arghillá ha risposto prontamente all'emergenza recandosi in istituto per fronteggiare la situazione
A rendere un inferno la casa circondariale di Arghillá non sono solo le temperature africane di questi giorni.
A dichiararlo è il Presidente di Con.si.pe. - Mimmo Nicotra - che si fa portavoce di tutti i poliziotti penitenziari in servizio presso il carcere reggino.
Nello specifico, prosegue il leader della Confederazione, si lamenta una carenza gravissima di poliziotti penitenziari di tutti i ruoli e qualifiche tanto da rendere il quotidiano servizio molto più gravoso e complicato di quanto non lo sia già per mandato istituzionale.
A questo, per come riferito, si aggiunge la necessità di rivedere l'assetto sanitario della predetta casa circondariale ed eventualmente di implementare la dotazione di medici e infermieri per assicurare un intervento più tempestivo e contestualmente la possibilità/necessità che quotidianamente siamo assicurare le visite Intra moenia negli ambulatori posti all'interno dei reparti detentivi.
In ultimo, ma solo per comodità espositiva, si denuncia la grave carenza idrica che inevitabilmente ha ripercussioni sull'ordine e la sicurezza all'interno dell'istituto penitenziario in parola.
La situazione gravissima ad Arghillà
La situazione ad Arghillá è gravissima, conclude Nicotra, e interessa aspetti diversi ma che in ogni caso hanno tutti urgenza di una immediata risoluzione prima che la situazione possa ulteriormente degenerate.
Solo poche ore fa questa Confederazione ha diramato un comunicato stampa sulla gravissima situazione in cui versa la Casa Circondariale di Arghillá e i poliziotti penitenziari che in questo Istituto garantisco l'ordine e la sicurezza, ma chi scrive non può esimersi dal chiedere un urgente intervento dell'autorità politica e dei vertici dell'Amministrazione Penitenziaria per porre freno alle criticità che ormai si susseguono quotidianamente.
Il grave episodio
L'ultima, in ordine cronologico, la scorsa notte che, per quanto è dato sapere, è scattato il piano d'emergenza regionale e l'impiego delle altre forze di polizia per "cinturare" l'Istituto penitenziario per scongiurare ex ante pericoli di evasione.
Sembra che nella nottata circa quaranta detenuti si siano trovati in infermeria con per presunta intossicazione alimentare tanto che è stato necessario il contemporaneo intervento di 4/5 ambulanza del 118 e solo grazie alla professionalità di questi sanitari si è scongiurato il rischio di invio in massa dei detenuti presso i vicini nosocomi, con tutti i problemi di sicurezza che ne sarebbero discesi.
La polizia penitenziaria di Arghillá ha risposto prontamente all'emergenza recandosi in istituto per fronteggiare la situazione. Ma quanto ancora si possono chiedere sacrifici a questi pochi poliziotti penitenziari.
Per quanto riferito sembra che l'intossicazione di massa sia stata una conseguenza del pasto serale distribuito, tanto che sarebbero stati prelevati dei campioni perché vengano analizzati.
È necessario per questa Confederazione incrementare l'organico e nel brevissimo termine anche con provvedimenti temporanei.