Macchina dei Carabinieri di notte mentre pattugliano la zona di Polistena
Macchina dei Carabinieri di notte mentre pattugliano la zona di Polistena

La vicenda si è svolta nel cuore del centro storico di Polistena, un comune della provincia di Reggio Calabria, dove la presenza insolita di movimenti frequenti in un’abitazione abbandonata aveva insospettito la comunità locale. Si trattava di un immobile di proprietà di una donna anziana, deceduta da tempo, e apparentemente privo di custodia poiché gli eredi della defunta non erano presenti in città o non avevano ancora preso possesso della proprietà. Approfittando di questa situazione, due cittadini marocchini, entrambi senza fissa dimora, avevano deciso di insediarsi illegalmente nell'abitazione, stabilendovi la propria residenza temporanea.

Posto di blocco dei carabinieri.


L’andirivieni dei due occupanti non è passato inosservato. La comunità locale, attenta a situazioni sospette e a possibili atti di illegalità, ha notato il viavai e ha deciso di segnalare l'accaduto alle autorità locali. A seguito di queste segnalazioni, i Carabinieri della Stazione di Polistena hanno avviato un’indagine per chiarire la situazione, insospettiti dall'occupazione irregolare di una proprietà privata. Decisi a verificare quanto segnalato, i militari hanno organizzato un sopralluogo presso l’abitazione per accertare la natura della presenza dei due occupanti.

Il tentativo di fuga e l’intervento tempestivo dei Carabinieri

Al momento dell’arrivo dei Carabinieri, uno dei due occupanti ha tentato una fuga improvvisata. Sfruttando la distrazione momentanea dei militari impegnati a parlare con il suo complice alla porta, ha cercato di scappare passando per il tetto dell’abitazione. La situazione è diventata critica poiché una simile fuga poteva facilmente causare incidenti, sia per l’altezza da cui il fuggitivo cercava di scendere sia per la prontezza necessaria nel fermarlo.

L’evasione, però, è stata interrotta rapidamente. I Carabinieri, accorgendosi immediatamente del tentativo di fuga, hanno intrapreso un inseguimento rapido ed efficace, riuscendo a bloccare l’uomo in poco tempo. Questa reazione tempestiva ha permesso non solo di fermare il sospettato, ma anche di evitare che potesse mettersi in una posizione pericolosa per sé e per gli altri. La fuga non ha quindi avuto successo, e i militari sono stati in grado di proseguire con l’identificazione e il controllo dei due occupanti.

Energia: traliccio per il trasporto di elettricita'. 


Le violazioni accertate: occupazione abusiva e furto e di energia elettrica

Dopo aver bloccato entrambi i sospetti, i Carabinieri hanno proceduto con una verifica dettagliata dell’abitazione e delle modalità con cui era stata occupata. Da questa indagine è emerso che i due uomini avevano occupato l’immobile in maniera totalmente abusiva. Senza alcun titolo o autorizzazione, avevano forzato l’ingresso dell’abitazione, cambiandone la serratura per impedire l’accesso ad altri, compresi eventuali parenti o eredi legittimi della defunta proprietaria.

Ma le violazioni non si fermavano qui. I Carabinieri hanno scoperto anche che gli occupanti avevano realizzato un allaccio abusivo all’illuminazione pubblica. Senza alcuna autorizzazione e mettendo a rischio l’incolumità dei passanti, avevano collegato i cavi dell’elettricità in modo precario per avere accesso all’energia elettrica, bypassando i contatori e creando un collegamento estremamente pericoloso. Questa azione non solo costituiva un reato di furto di energia, ma rappresentava un serio rischio per chiunque transitasse nelle vicinanze, poiché il collegamento irregolare esponeva l’impianto a possibili cortocircuiti e a rischio di incendi.

Le conseguenze legali: la denuncia alla Procura di Palmi

A seguito di queste scoperte, entrambi i soggetti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Palmi, competente per il territorio in cui sono avvenuti i fatti. Le accuse mosse a loro carico includono l’occupazione abusiva di un immobile e il furto di energia elettrica, reati che possono comportare sanzioni significative, soprattutto considerando il rischio pubblico derivante dal collegamento elettrico improvvisato.

Tribunale di Palmi 


Uno dei due individui dovrà anche rispondere di un reato aggiuntivo, poiché durante il controllo non è stato in grado di esibire né i documenti d’identità né il permesso di soggiorno, una violazione prevista dal testo unico sull’immigrazione. Questo ulteriore reato si aggiunge agli altri capi d’accusa e rende la sua posizione ancora più complicata dal punto di vista legale.

La fase delle indagini e il principio della presunzione di innocenza

È importante precisare che il procedimento penale a carico dei due uomini è ancora nella fase delle indagini preliminari. Durante questa fase, le forze dell’ordine raccolgono prove, ascoltano eventuali testimoni e cercano di costruire un quadro completo della situazione prima di procedere al processo. Il principio di presunzione di innocenza, fondamentale nel sistema giuridico italiano, prevede che fino a una condanna definitiva gli indagati siano considerati innocenti.

Le ipotesi di accusa formulate nei confronti dei due sospettati saranno quindi sottoposte a ulteriori verifiche nel corso del processo, che stabilirà se effettivamente abbiano commesso i reati contestati. Non si escludono, inoltre, sviluppi investigativi che potrebbero portare a nuove prove a favore o contro gli indagati.

Il ruolo dei Carabinieri e l’importanza della loro presenza sul territorio

Questo episodio di Polistena rappresenta un chiaro esempio dell’impegno quotidiano dei Carabinieri nel garantire la sicurezza e la legalità anche nelle piccole comunità. L’Arma dei Carabinieri, da sempre in prima linea nella difesa del territorio e nella tutela dei cittadini, si conferma una presenza indispensabile nella lotta contro le occupazioni abusive, i furti e le altre forme di illegalità. L’intervento tempestivo, la professionalità e la dedizione dimostrata dai militari della Stazione di Polistena evidenziano l’importanza di un controllo costante del territorio.

I Carabinieri non solo hanno sventato l’occupazione abusiva, ma hanno anche messo in sicurezza l’area, evitando il rischio che l’allaccio abusivo alla rete elettrica potesse causare danni. Questo intervento ha mostrato come la presenza delle forze dell’ordine non si limiti alla repressione dei reati, ma includa anche la prevenzione di situazioni che potrebbero diventare pericolose per la comunità.

Carabinieri di Polistema durante i controlli sul territorio

In sintesi, la vicenda di Polistena offre uno spaccato di come vecchie abitazioni disabitate possano diventare bersaglio di occupazioni abusive, soprattutto in assenza di eredi o custodi presenti sul territorio. Situazioni di questo tipo, se non monitorate, rischiano di trasformarsi in pericoli per la comunità, come è successo con l’allaccio abusivo alla rete elettrica. Grazie alla prontezza d’intervento dei Carabinieri, la situazione è stata risolta in breve tempo e i responsabili dovranno rispondere dei loro atti davanti alla giustizia.

L’episodio rafforza il messaggio di vicinanza e protezione che le forze dell’ordine trasmettono ogni giorno, offrendo un punto di riferimento per i cittadini e garantendo che anche nelle piccole comunità non ci sia spazio per l’illegalità.