Emergono particolari relativi all'inchiesta che ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 29 persone, 18 caporali e 11 imprenditori agricoli.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i caporali provvedevano al trasporto dei migranti presso le aziende agricole locali attraverso un furgone. Spesso erano anche in quindici all'interno di un mezzo che ne avrebbe potuto trasportare al massimo nove.
I braccianti erano costretti a lavorare in condizioni precarie 7 giorni su 7, senza alcuna tutela per la salute e guadagnavano al massimo 2 o 3 euro ogni ora.
E' stato, inoltre, accertato che alcune donne, invece, erano costrette a prostituirsi e a consegnare il ricavato ad un cittadino straniero.
E' stato inoltre disposto il sequestro preventivo di tre aziende a Polistena, Rizziconi e Laureana di Borrello e di 18 beni mobili per un valore complessivo di oltre un milione di euro.