Satira sulla Calabria in "Boris 4"
"Boris", a molti è noto il serial cult nato nel 2007 su Fox e ora, con la quarta stagione imminente, in arrivo su Disney+. Formato da un cast di attori esperti e veterani del mondo dello spettacolo italiano "Boris" è, per chi non lo conosce, una sorta di fiction nella fiction. Le vicende sono una satira sul mondo delle serie televisive italiane, e si svolgono all'interno di un vero e proprio set con protagonista il regista, Renato Ferretti in arte "Renè", interpretato da Francesco Pannofino, e la sua rocambolesca troupe di tecnici e attori. La mascotte dell'intera squadra il pesciolino rosso di Reneè, che tutto osserva dall'interno della sua boccia, Boris.
Il serial si è articolato negli anni con ben tre stagioni e un film, riscuotendo un notevole successo a livello di pubblico. Ora, dopo circa un decennio Boris tornerà. A partire dal 26 ottobre le puntate della nuova stagione saranno disponibili su Disney+. Sono state recentemente rilasciate delle clip promozionali ufficiali su Youtube, dove nelle prime sequenze si vedono Renè e Diego Lopez, interpretato da Antonio Catania. Qui la clip ufficiale dove è presente quella sequenza.
https://www.youtube.com/watch?v=Fj_R9LA_eMs
Nella sequenza i due dialogano sulle comparse presenti sul set del nuovo lavoro di Ferretti e, il regista, sottolinea la sua perplessità sul fatto che questi siano tutti calabresi. Lopez cerca di giustificare la cosa dicendo che è un favore che sta rendendo a suo cugino Michele, anche lui calabrese. Lopez spiega infatti che in Calabria la situazione non è delle migliori a livello economico, per cui si cerca di dare una mano a tutti questi ragazzi e ragazze facendo far fare loro le comparse. Ma non è tutto, dialoghi e sequenze sono costruite e strutturate a mo di satira, quasi come a voler dare l'immagine di una Calabria di stampo criminale, e dunque stereotipata.
In sostanza, Michele è riuscito in qualche modo a trovare le risorse per allestire questo nuovo set, e in cambio chiede di far lavorare tutti questi giovani calabresi. "Se non era per mio cugino tutto questo ambaradan ce lo sognavamo. In cambio ha chiesto queste due cose, aiutare questi poveri ragazzi e far girare...parecchi soldi" - questo un estratto del dialogo tra i due nella scena. "Boris" si sa, nasce come serial satirico su più fronti, ma qui la domanda è: come devono essere recepiti dai calabresi queste sequenze, dialoghi e rappresentazioni?