Le origini della 'Ndrina Serraino: Dalle montagne della Calabria al monopolio criminale
Da Santo Stefano in Aspromonte alla conquista del mondo: Storia di una cosca fra le più pericolose

Nel cuore delle montagne calabresi, un piccolo paese chiamato Santo Stefano in Aspromonte ha visto nascere una delle cosche più potenti e temute della 'Ndrangheta: la 'ndrina Serraino. Le sue radici affondano nel XIX secolo, quando un giovane e ambizioso Giuseppe Musolino si unì ad altre famiglie criminali locali, come i Caligiuri, i Zoccali e i Filastò, per fondare quello che sarebbe diventato un impero del crimine. Le sue origini, silenziose e dissimulatrici, furono l'inizio di una storia che, negli anni, avrebbe segnato il destino di intere generazioni, non solo della Calabria, ma di tutta Italia e oltre.
L'ascesa nel cuore della 'Ndrangheta
Già dalle prime fasi della sua esistenza, la cosca Serraino si distinse per la sua straordinaria capacità di crescita e penetrazione nel tessuto sociale e politico. Un'intelligenza strategica, unita alla violenza brutale, permise a questa organizzazione criminale di espandersi ben oltre i confini delle montagne calabresi. Fu negli anni '60 che la cosca Serraino compì un passo fondamentale nella sua ascesa: trasferirsi nelle metropoli italiane, come Milano, dove l'ingegno imprenditoriale e la mentalità mafiosa si fusero in un mix letale, conquistando nuovi spazi di mercato e nuovi settori criminali.
La 'Ndrangheta, infatti, non era più solo una realtà rurale. La cosca Serraino, come altre organizzazioni mafiose, sapeva come reinventarsi, come infiltrarsi nel mondo dell’imprenditoria legale e illegale. Si appropriò dei settori più lucrativi dell’economia, dal narcotraffico al traffico d’armi, dalle estorsioni alle infiltrazioni nel mondo della politica. Ma la forza della cosca non si fermava alla violenza: la Serraino capì che, per sopravvivere e prosperare, doveva fare uso della rete sociale e politica che controllava, manovrando in modo sottile e potente tra le pieghe del potere.
La "Santa" e le connessioni massoniche
Un altro tassello fondamentale per l’ascesa della cosca fu la sua abilità a inserirsi nei meandri più oscuri del potere italiano: la “Santa”. Questo organismo massonico mafioso rappresentava un collegamento tra il mondo della 'Ndrangheta e le sfere più alte del potere, creando alleanze con le altre famiglie mafiose e offrendo protezione a chi se la poteva permettere. I Serraino non erano solo una realtà criminale: erano un potere invisibile che si muoveva tra le stanze del governo, nei corridoi della politica, nel mondo delle grandi aziende e nelle corti della giustizia.
Questo circuito di relazioni politiche e massoniche non solo garantiva alla cosca Serraino una rete di protezione e impunità, ma le permetteva anche di operare con la sicurezza che, dietro ogni affare sporco, c'era qualcuno pronto a fare il gioco delle parti. La cosca Serraino si inseriva nel tessuto sociale come un parassita, sfruttando ogni debolezza del sistema e facendosi strada tra i corridoi del potere con la stessa astuzia con cui manovrava nel mercato delle armi e della droga.
L'Internazionalizzazione della 'ndrina
Negli anni, la cosca Serraino è riuscita a radicarsi non solo in Italia, ma anche all’estero, consolidando la sua potenza e la sua influenza in paesi come il Belgio, il Canada, gli Stati Uniti e, in misura minore, in altre aree dell'Europa. L'internazionalizzazione del crimine ha permesso alla cosca di diversificare i suoi affari, estendendo il proprio controllo su attività illecite globali come il traffico di sostanze stupefacenti, il riciclaggio di denaro sporco e la gestione di attività economiche parallele.
Come sono riusciti a ottenere questo potere? La risposta è complessa, ma decisamente chiara: la Serraino ha avuto il coraggio di adattarsi, l'abilità di manipolare il sistema e una violenza che non conosceva limiti. La cosca, pur mantenendo sempre un profilo basso, ha saputo manipolare le forze dell'ordine, infiltrarsi nei corpi dello stato e sfruttare le debolezze del sistema giudiziario. In questo modo, la Serraino è riuscita a mantenere il suo potere, proteggendo la propria rete criminale da ogni possibile minaccia e rendendo quasi impossibile distruggerla.
Una struttura che non cede mai
Il segreto del successo della cosca Serraino è il mix letale di violenza brutale, intelligenza strategica e capacità di adattarsi ai tempi. La loro capacità di rimanere invisibili, di muoversi nell'ombra, pur mantenendo una rete di contatti impressionante, è una delle chiavi del loro dominio. Non basta la forza: serve anche la testa. I Serraino hanno saputo combinare l'una con l’altra in modo magistrale, costruendo un potere che sfida ogni previsione e che ancora oggi rappresenta una delle sfide più grandi per le forze dell’ordine e per il sistema giuridico italiano.
La cosca Serraino, pur se non così conosciuta come altre mafie italiane, è una delle organizzazioni criminali più influenti e potenti, capace di dominare il suo territorio con una mano di ferro, ma anche di estendersi con abilità e discrezione fuori dai confini nazionali, mantenendo un controllo che sfida ogni tentativo di fermarlo.