L’ennesima passerella dell’assessore Calabrese
L'esponente regionale, a Cosenza, torna a declamare buoni propositi. Inutilmente

È partito da piazza dei Bruzi, a Cosenza, con tanto di conferenza stampa e sorrisi di circostanza “C’è Posto per Te!”, il tour promozionale organizzato da Sviluppo Lavoro Italia per incrociare domanda e offerta. Un’iniziativa in sé lodevole, se non fosse che, ancora una volta, viene trasformata in vetrina per la retorica di chi, invece di agire, si limita a raccontare.
Calabrese in prima fila
In prima fila, puntuale come un’orchestra fuori tempo, l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Professionale Giovanni Calabrese, che torna a declamare buoni propositi e “importanti risorse”, promettendo svolte epocali che, nella realtà calabrese, si traducono nel nulla più assoluto.
Secondo Calabrese, la Calabria oggi avrebbe “tutte le condizioni per creare occupazione”, con tanto di “180 milioni per il piano per l’occupazione”, incentivi per il turismo e il lavoro stagionale. Peccato che mentre l’assessore recita il suo monologo sulle opportunità, il settore turistico – di sua diretta competenza – versa in uno stato di abbandono. Strutture fatiscenti, promozione inesistente, formazione inespressa. E i giovani, quelli che dovrebbero “restare dove sono nati e cresciuti”, continuano a fare le valigie verso il Nord o l’estero.
La retorica del "lavoro che arriverà"
La verità è che l’assessore Giovanni Calabrese si aggrappa alla retorica del “lavoro che arriverà” per giustificare anni di inerzia politica. Ogni evento è occasione per ripetere slogan vuoti, ogni annuncio un déjà vu. Si parla di incentivi e avvisi pubblici, ma sul territorio le imprese arrancano, i lavoratori stagionali sono precari e il turismo continua a reggersi più sulla resilienza dei singoli operatori che su una reale strategia regionale.
Il solito copione
È il solito copione: si annunciano piani, si promettono svolte, si celebrano “momenti significativi”. Ma a conti fatti, resta solo la passerella. “C’è Posto per Te!” diventa così l’ennesima operazione di maquillage politico, utile a chi vuole farsi fotografare ma inutile per chi il lavoro lo cerca davvero. E mentre Calabrese parla di “reazioni positive” da parte delle aziende, il comparto turistico calabrese continua a sprofondare nell’indifferenza delle istituzioni.
Chiacchiere e distintivo, appunto. E anche stavolta, il posto c’è. Ma solo per chi sa come mettersi in posa