Coincidenza o piano ben congegnato? Il caso delle auto incendiate a Cosenza
Mentre 5 auto sono andate a fuoco in una sola notte, ecco che vengono fuori i primi dubbi: che sia colpa di "Giulietta"?
5 auto a fuoco nella notte
Nella notte tra il 13 e il 14 novembre 2024, a Cosenza, si è verificato un incendio che ha coinvolto cinque autovetture parcheggiate in prossimità del Tribunale cittadino, in via Silvo Sesti. Un incendio che ha destato preoccupazione tra i cittadini e che pone diversi interrogativi su quanto accaduto. Trattasi di una coincidenza o, in fondo, ci sono altarini da scoprire (o coprire)?
Coincidenza o destino?
L'incendio- secondo quanto appreso finora - sarebbe stato innescato deliberatamente su una delle vetture, con le fiamme che si sono poi propagate rapidamente agli altri veicoli vicini. Le auto erano parcheggiate nelle immediate vicinanze del Tribunale di Cosenza, il cosiddetto "porto delle nebbie", un appellativo che riflette le presunte lentezze e opacità che caratterizzerebbero i procedimenti giudiziari. Il luogo, a quanto pare, potrebbe essere indicativo della vicenda che si è appena consumata: nel porto delle nebbie, infatti, l'incendio sarebbe stato appiccato intenzionalmente a una delle auto presenti, (forse nel mirino dell'anonima incendi ?), causando la distruzione di altre quattro o cinque vetture nelle vicinanze.
L'auto che nessuno vuole
Tutto è bene quel che finisce bene: i Vigili del Fuoco sono intervenuti prontamente per domare le fiamme e mettere in sicurezza l'area. Le forze dell'ordine hanno avviato le indagini per identificare i responsabili e chiarire le motivazioni dell'atto. Ma restano comunque delle perplessità su una delle vetture, una Alfa Romeo Giulietta.
A creare dubbi ed infittire sospetti nelle vicinanza del “porto delle nebbie” è una Giulietta, la vettura di nessuno. Ebbene sì: mentre le altre auto erano comunque dei residenti, la Giulietta in questione non apparterrebbe a nessuno. A sollevare ancora di più il polverone sarebbe il fatto che, nonostante siano passati ormai due giorni dall'incendio, il proprietario dell'auto sembra non esistere. Nessuno la rivendica, nessuno la vuole, eppure è lì, nel bel mezzo di un fuoco di origine dolosa, che aspetta che qualcuno la riporti a casa (o allo scasso).
La scomoda “Giulietta”
Perché, dunque, quest'auto non la vuole (e non la cerca) anima viva? La spiegazione potrebbe risiedere nelle voci di quartiere, in quel famoso “detto - non detto” dove le cose vengono pronunciate a denti stretti, il solito segreto di Pulcinella: la Giulietta anonima altro non è che un'auto civetta, di quelle utilizzate dalla Questura del “porto delle nebbie” per dare il via a inseguimenti o ricerche senza dare nell'occhio. Ma, a quanto pare, la Giulietta Civetta non è passata inosservata: i residenti, infatti, sapendo dell'utilizzo di quest'automobile, sembrano aver unito i punti: la Giulietta si è fatta beccare, per qualcuno era scomoda e così, come nei miglior romanzi a tinte gialle, è stata fatta fuori.
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Il dubbio resta
Le autorità locali hanno condannato fermamente l'accaduto, sottolineando la necessità di intensificare le misure di sicurezza nella zona e di accelerare le indagini per assicurare i responsabili alla giustizia. La cittadinanza è stata invitata a collaborare con le forze dell'ordine, fornendo eventuali informazioni utili alle indagini. Ma il dubbio resta: Giulietta la “civetta” è la colpevole di quanto accaduto?