Da Crosia ad Amman: il Jasmine House sul New York Times
C’è un pezzo di Crosia in Giordania dove si parla, si vive e si mangia calabrese e dove i sapori e gli odori della Valle del Trionto sono di casa. È il Jasmine House, nel cuore della vecchia capitale Amman. Un ristorante ideato e gestito dal concittadino traentino Vincenzo Fullone che ha rimodellato il concept dell’accoglienza in stile calabrese in terra araba. Una particolarità non di poco conto che non è sfuggita alla stilista Nafsika Skourti che in un’intervista al New York Times lo ha indicato tra i cinque locali di maggiore ispirazione della capitale giordana.
A rilanciare la notizia, pubblicata venerdì 28 Febbraio, sulle colonne del prestigioso e celebre quotidiano statunitense, è il Presidente del Consiglio comunale con delega alla comunicazione al marketing territoriale, Francesco Russo.
«È sempre un orgoglio – dice Francesco Russo – rilanciare e commentare le notizie di figli di questa terra che, dopo stenti e sacrifici, ce l’hanno fatta. Questa è una delle tantissime storie di partenze che riecheggiano nel nostro territorio, tra i più interessati dal fenomeno dell’emigrazione. E non sono poche quelle che raccontano di traguardi raggiunti e di successi. Ma il percorso personale di Vincenzo Fullone, al quale rivolgo gli auguri ed i complimenti della comunità di Crosia Mirto per quello che ha saputo costruire con i propri sacrifici in una terra lontana ma che ha radici simili alla nostra, è anche uno sprone a chi resta e a chi governa questa terra a fare di più e meglio».
«Allora, grazie a Vincenzo Fullone al suo Jasmine House – conclude Russo – perché hanno saputo trasformare un progetto personale in un progetto collettivo di promozione del patrimonio culturale, enogastronomico e valoriale calabrese e della Valle del Trionto su un’altra sponda del Mediterraneo, così lontana e allo stesso tempo così vicina».