Alta Velocità in Calabria: il "fattore 7" e la negligenza politica dall'alto
Stasi ha denunciato la totale invisibilità della Calabria nell'Agenda Politica del Governo che ha scelto di utilizzare le infrastrutture per collegare la Campania alla Sicilia
In un contesto in cui la Calabria sembra essere sempre più dimenticata dalla politica nazionale, il vice-capogruppo di Forza Italia alla Camera, con le sue recenti dichiarazioni, ha messo in luce una verità scomoda: l'Alta Velocità in Calabria non è finanziata. Flavio Stasi, sindaco della città di Corigliano-Rossano, ha evidenziato come la cancellazione del Nodo di Tarsia rappresenti una grave perdita per la regione, sottolineando che su questo progetto sono già stati investiti 35 milioni di euro.
Il Nodo di Tarsia abbandonato a se stesso
La scelta di abbandonare il Nodo di Tarsia, un'opera potenzialmente finanziabile, è stata sostenuta da figure politiche che, secondo Stasi, si sono lasciate ingannare dal cosiddetto "fattore 7". Questa teoria, che prometteva di ridurre i tempi di percorrenza da Reggio Calabria, si è rivelata una trappola che ha portato, di fatto, a una perdita di 60 o 70 minuti. Un errore grave che non è sfuggito all'attenzione di Stasi, il quale ha ribadito come questa situazione non necessiti di geniali intuizioni per essere compresa.
La Calabria invisibile al governo nazionale
Stasi ha poi denunciato la totale invisibilità della Calabria nell'Agenda Politica del Governo, che ha scelto di utilizzare le infrastrutture per collegare la Campania alla Sicilia, ignorando le necessità di sviluppo della regione. Questa disattenzione, aggravata da decenni di scelte infrastrutturali sbagliate, ha portato a una vera e propria desertificazione economica e sociale della Calabria.
Tuttavia, il sindaco non si arrende e lancia un appello all'unità: è tempo di riunire tutte le forze politiche calabresi, dai comuni alla Regione fino al Parlamento, per pretendere dal Governo il recupero del tracciato dell'Alta Velocità. Stasi invita a sfruttare i fondi del PNRR per realizzare un sogno che unisca la regione attraverso due attraversamenti ferroviari veloci. Solo così la Calabria potrà guardare al futuro e tornare a essere un territorio fiorente, piuttosto che un'area dimenticata, condannata a un ulteriore secolo di isolamento.