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Il recente procedimento contabile avviato dalla Corte dei Conti nei confronti di Mario Occhiuto, ex sindaco di Cosenza e attuale senatore di Forza Italia, ha sollevato un acceso dibattito. L’accusa verte sulla mancata realizzazione degli obiettivi del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale (PRFP), una misura strategica volta a risanare le finanze del comune di Cosenza, che aveva già accumulato una significativa massa debitoria prima del suo insediamento. Questo articolo analizza le dinamiche alla base della crisi finanziaria di Cosenza, le responsabilità della giunta Occhiuto, e le conseguenze economiche e politiche di questa vicenda.

Il Contesto del dissesto finanziario di Cosenza

Nel 2013, il Comune di Cosenza approvò un Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale (PRFP) con l'obiettivo di risanare i conti disastrati dell'ente. Questo piano, che avrebbe dovuto essere implementato tra il 2013 e il 2022, nacque in un contesto di gravissima crisi finanziaria. Già nel 2011, prima dell'insediamento di Mario Occhiuto come sindaco, la Corte dei Conti aveva rilevato gravi criticità nei conti pubblici di Cosenza, paventando il rischio di dissesto finanziario. Occhiuto, una volta eletto, decise di percorrere la strada del predissesto, proponendo un piano di riequilibrio che avrebbe dovuto evitare la dichiarazione formale di fallimento.

Il Piano di Riequilibrio Finanziario: successo o fallimento?

Il PRFP di Cosenza fu accolto con scetticismo dalla Corte dei Conti fin dal suo inizio. Sebbene il piano fosse stato inizialmente bocciato dalla Corte regionale, successivamente venne approvato grazie al ricorso presentato alle Sezioni Riunite della Corte a Roma. Tuttavia, il raggiungimento degli obiettivi intermedi previsti dal piano si rivelò più complesso del previsto. La giunta Occhiuto, durante il suo mandato dal 2015 al 2018, non riuscì a rispettare integralmente gli impegni finanziari, portando alla dichiarazione formale di dissesto nel 2019.

Secondo Mario Occhiuto, il dissesto non è imputabile alla sua amministrazione, bensì a decenni di cattiva gestione finanziaria da parte delle giunte precedenti. In un comunicato recente, Occhiuto ha affermato che il problema risiede nel mancato rispetto degli obiettivi del PRFP, non nella creazione del dissesto stesso. La sua amministrazione, sostiene, ha fatto del suo meglio per risanare la situazione attraverso misure come la riduzione della spesa corrente, l’aumento delle riscossioni, e l’introduzione di nuove imposte.

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Corte dei Conti Calabria

La notifica della Corte dei Conti: cifre e responsabili

A ottobre 2024, la Corte dei Conti della Calabria ha notificato a Occhiuto e ad altri 17 ex amministratori del periodo 2015-2018 l’avvio di un procedimento contabile. L’accusa riguarda il mancato rispetto del PRFP e comporta una sanzione pecuniaria complessiva di circa 740mila euro. Le cifre variano a seconda del ruolo e delle responsabilità dei singoli amministratori coinvolti.

Tra le figure di spicco coinvolte figurano:

  • Mario Occhiuto, ex sindaco: 138.796 euro.
  • Francesco De Cicco, assessore alla Manutenzione: 54.115 euro.
  • Luciano Vigna, capo di gabinetto del presidente della giunta regionale: 89.188 euro.

Queste sanzioni sono state calcolate sulla base delle retribuzioni percepite dai soggetti chiamati in giudizio. La prossima udienza per discutere il giudizio è stata fissata per il 26 novembre 2024.

Il punto di vista di Occhiuto: una difesa contro le accuse

Mario Occhiuto ha reagito alla notifica della Corte dei Conti, difendendo l’operato della sua amministrazione e ribadendo che il dissesto non è stato causato da lui o dal suo team, ma da gestioni finanziarie precedenti. Ha sottolineato che la sua amministrazione ha ereditato una situazione finanziaria già compromessa e che, nonostante gli sforzi per ridurre la spesa e migliorare la raccolta delle entrate, non è stato possibile raggiungere tutti gli obiettivi del piano di riequilibrio.

Secondo Occhiuto, le scelte fatte dalla sua giunta sono state dettate dalla volontà di evitare il dissesto e di tutelare gli interessi della città. Ha citato come risultati positivi la riduzione della spesa corrente di oltre 100 milioni di euro e la realizzazione di importanti investimenti infrastrutturali per circa 400 milioni di euro, grazie all’utilizzo di fondi europei.

Le critiche: accuse di gestione fallimentare

Nonostante la difesa di Occhiuto, le critiche nei suoi confronti non sono mancate. Alcuni esponenti della politica locale e diverse testate giornalistiche hanno accusato l'ex sindaco di aver utilizzato il PRFP come uno "stratagemma" per evitare temporaneamente la dichiarazione di dissesto, senza mai risolvere realmente i problemi finanziari del Comune. L’accusa più grave è che Occhiuto e la sua giunta abbiano falsificato i bilanci comunali, mantenendo nei documenti contabili entrate non realizzate, gonfiando i residui attivi e utilizzando impropriamente fondi vincolati.

In particolare, le Sezioni Riunite della Corte dei Conti hanno rilevato che, tra il 2015 e il 2017, il Comune ha mantenuto nei bilanci importi relativi a vendite non realizzate, generando una rappresentazione distorta della situazione finanziaria. Inoltre, è stato evidenziato come il Comune abbia utilizzato fondi vincolati per coprire spese correnti, una pratica che va contro i principi della sana gestione finanziaria.

Il ruolo della Corte dei Conti: tra vigilanza e sanzioni

La Corte dei Conti svolge un ruolo cruciale nel garantire la correttezza della gestione finanziaria degli enti locali. Nel caso del Comune di Cosenza, la Corte ha monitorato attentamente l’evoluzione della situazione contabile e ha evidenziato ripetute violazioni delle norme finanziarie. Il fallimento del PRFP e la dichiarazione di dissesto del 2019 sono stati considerati la conseguenza di una gestione inefficace, nonostante i tentativi della giunta Occhiuto di risanare le finanze comunali.

La notifica degli atti e la richiesta di sanzioni pecuniarie sono parte di un più ampio processo di responsabilizzazione degli amministratori pubblici per le loro scelte. Il giudizio della Corte dei Conti sarà determinante per stabilire se vi siano state responsabilità personali da parte di Occhiuto e degli altri amministratori coinvolti, o se la situazione fosse già così compromessa da rendere inevitabile il dissesto.

Le conseguenze politiche ed economiche

La vicenda ha avuto un forte impatto politico, soprattutto per alcuni degli ex amministratori coinvolti che oggi ricoprono ruoli di rilievo. Tra questi, Luciano Vigna, capo di gabinetto del presidente della giunta regionale. La loro partecipazione alla giunta Occhiuto e il loro coinvolgimento nel procedimento contabile potrebbero influenzare le loro future carriere politiche.

Dal punto di vista economico, il dissesto finanziario di Cosenza ha avuto conseguenze significative sulla città. La dichiarazione di dissesto ha portato a un aumento della pressione fiscale sui cittadini, tagli ai servizi pubblici e difficoltà nel pagamento dei creditori. La gestione commissariale, subentrata alla giunta Occhiuto, ha dovuto affrontare una situazione estremamente complessa, cercando di ridurre il debito accumulato e di risanare le finanze comunali.

Conclusione: un capitolo aperto nella storia di Cosenza

Il caso del dissesto finanziario di Cosenza rappresenta uno dei più gravi esempi di cattiva gestione finanziaria nella storia recente delle amministrazioni locali italiane. Sebbene Mario Occhiuto e la sua giunta abbiano cercato di risanare i conti comunali attraverso il PRFP, le evidenze raccolte dalla Corte dei Conti dimostrano che gli obiettivi non sono stati raggiunti e che la situazione è peggiorata fino alla dichiarazione di dissesto.

La battaglia legale e politica su questo tema è tutt’altro che conclusa, e le udienze future della Corte dei Conti potrebbero portare a nuove sanzioni e responsabilità per gli amministratori coinvolti. Cosenza, intanto, continua a pagare le conseguenze di questa complessa vicenda finanziaria.