La crisi del turismo in Calabria per colpa del Covid. L'esempio di "Le Castella"
A Le Castella il turismo è finito. Parola di operatori commerciali, turistici e dei servizi della frazione del comune di Isola Capo Rizzuto, nel Crotonese, che hanno dato vita ad una manifestazione promossa da Confcommercio per sensibilizzare le Istituzioni sulle problematiche del territorio e le richieste di sostegno per la ripresa delle attività. In uno dei luoghi simbolo del turismo calabrese la crisi è molto profonda ed il futuro è davvero nebuloso.
La manifestazione, cui erano presenti Maria Grazia Vittimberga (sindaco del Comune di Isola di Capo Rizzuto), Alfio Pugliese (presidente della Camera di Commercio di Crotone), Giovanni Ferrarelli (direttore di Confcommercio Calabria Centrale), Francesca Costantino (presidente Confcommercio delegazione Le Castella) e Domenico Tolone (sezione turismo Confcommercio Crotone), è partita dalla rotatoria “Barca di Uccialì” all’ingresso di Le Castella e si è sviluppata in una simbolica passeggiata attraverso il paese deserto, in cui solo gli operatori economici, seduti di fronte le proprie attività, hanno lanciato un messaggio di sensibilizzazione verso le istituzioni, accompagnando il corteo fino alla Fortezza Aragonese.
L’iniziativa nasce dall’esigenza di porre l’attenzione verso il comparto del turismo, essendo Le Castella un territorio a vocazione prettamente turistica che durante la stagione estiva ospita migliaia di vacanzieri. Ora la crisi seguita all’emergenza sanitaria minaccia la definitiva chiusura di moltissime attività.
Dall’inizio dell’emergenza, infatti, tutto si è fermato: le strutture ricettive sono vuote, le agenzie di viaggio sono alle prese con la gestione delle disdette e le mancate prenotazioni, i trasporti aerei e marittimi sono fermi.
Se si aggiungono le attività dell’intero indotto come ristorazione e bar, commercio, trasporti, autonoleggio, l’impatto è catastrofico. Per tali ragioni gli operatori di Le Castella con la manifestazione che si protrarrà anche nei prossimi giorni, chiedono un sostegno delle istituzioni e regole chiare per la ripartenza.
"Siamo allo sbaraglio - dicono gli operatori del centro turistico - non sappiano cosa fare e, soprattutto, non siamo nelle condizioni di riaprire le attività. E poi, su queste strade solitamente già piene di turisti e visitatori, c'è praticamente il vuoto".
Le Castella, quindi, chiede di ripartire, di ricominciare a vivere. Nessuno, però, sa indicare la strada. La stagione estiva, intanto, bussa alle porte. E anche il disastro economico e sociale, ormai, è dietro l'angolo.