Guardavalle (CZ): sarà rimossa la statua del santo donata dalla 'ndrina
Sarà rimossa la statua di Sant'Agazio che è stata installata davanti alla sede del comune calabrese di
Guardavalle e che sarebbe un dono alla città della famiglia
Gallace, uno dei clan più potenti della 'ndrangheta. Il sindaco,
Pino Ussia, ha annunciato che venerdì il consiglio comunale
voterà la delibera di annullamento della decisione di installare
l'immagine di Sant'Agazio, patrono della città. Una
sollecitazione in questo senso è arrivata anche dal prefetto di
Catanzaro, Francesca Ferrandino, che ha fatto pressione sul
comune perché proceda immediatamente alla rimozione.
Il caso era emerso dopo che ieri 'Striscia la notizia' aveva
mandato in onda un servizio nel quale, non sapendo di essere
ripreso, il sindaco aveva fra l'altro detto: "se tolgo la statua
mi sparano". Ma oggi Ussia dice: "Un'intervista durata più di
un'ora è stata tagliata e rimontata ad uso, evidentemente, di
chi voleva fare notizia e sensazionalismo". Già prima della
messa in onda, precisa Ussia, era stata avviata la procedura per
revocare il via libera all'installazione della statua. "E di
questo - precisa - ho informato il prefetto di Catanzaro e tutte
le autorità". Quanto alla provenienza della statua "il donatore,
per quello che ne so, è un signore di nome Gallace che vive a
Roma e che è solo parente, per quanto mi risulta nemmeno in
buoni rapporti, dei Gallace a cui si è fatto riferimento".
I Gallace sono considerati una delle famiglie più potenti
della 'ndrangheta, con una presenza nel Lazio oltre che in
Calabria.
Fra i primi a chiedere l'intervento dello stato era stato il
Codacons, ricordando come la criminalità organizzata utilizzi i
simboli, "soprattutto quelli religiosi, per dimostrare a tutti
il proprio potere"; per questo, l'organizzazione dei consumatori
ha sollecitato il prefetto di Catanzaro perché "provveda
immediatamente a far rimuovere quella statua. Anche attraverso
il genio militare". Una raccolta di firme è stata avviata pure
da alcuni consiglieri di altri comuni della Calabria contro
questa "esternazione del potere" da parte dell'organizzazione
criminale più potente, come aveva sottolineato già ieri il
procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri.