La procura di Cosenza indaga su Villa Torano. Parente “A Villa Torano non metto piede da oltre 10 anni”
Con i 36 casi di coronavirus di oggi, oltre a quelli di martedì, i positivi di Villa Torano sono 58. Almeno per ora, nell’attesa degli altri tamponi che devono essere esaminati. Un pastrocchio vero e proprio che non è passato inosservato alla procura di Cosenza che ha aperto un fascicolo sulla vicenda che ha coinvolto la RSA. Infatti tutti ricorderanno il balletto dei casi positivi, nella giornata di ieri, perché chi avrebbe effettuato i tamponi lo avrebbe fatto senza cambiare i guanti di volta in volta. Tant’è che in un primo momento, nella giornata di ieri i test positivi sono risultati 67 per poi scendere a 6, dopo essere stati ripetuti. Con i 36 casi di oggi, più i 22 di martedì viene confermato in un qualche modo che qualche cosa non è andata per il verso giusto. Il covid19, in un certo qual senso deve essere entrato o attraverso qualche operatore sanitario, o peggio ancora attraverso qualche parente di qualche degente, in barba al DPCM dello scorso 5 marzo, dove veniva vietato l’accesso ai parenti dei pazienti. Sul caso indagano anche i carabinieri dei NAS. Nel frattempo, l’ex consigliere regionale di F.I:, Claudio Parente, dopo esser stato tirato in ballo dal commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli , secondo il quale avrebbe assistito personalmente all’interno del laboratorio di analisi dei tamponi ha dichiarato che dichiarando “non ho mai frequentato laboratori di analisi né tanto meno interloquito direttamente o indirettamente con responsabili o impiegati degli stessi laboratori. Le dichiarazioni di Zuccatelli, che non conosco, hanno dato la stura ad illazioni di ogni tipo che spero si fermino onde evitare fastidiosi strascichi in altre sedi. Tant’è che – prosegue Parente - da oltre dieci anni non sono amministratore e/o titolare di quote di società sanitarie o socio-sanitarie. Nel caso specifico di ‘Villa Torano’ – chiarisce Parente – da oltre dieci anni (da quando sono stato impegnato in politica) non ho messo più fisicamente piede nella struttura, come potrebbero testimoniare le centinaia di dipendenti che vi lavorano, tanti dei quali fin dal 1999, quando divenne la prima Rsa a nascere in Calabria”.