Regionali 2020: Manoccio a Miccoli, “Diktat miserevoli”
“L’obbedienza non è una virtù”. Ho dovuto scomodare Don Milani per esprimere il mio stato d’animo e per chiarire a Lei signor commissario la difficoltà ad allinearmi ai sui miserevoli diktat. Sono stato tra i fondatori del PD, ho fatto parte nel corso degli anni per ben due volte all’assemblea nazionale del partito, oltre che dirigente sia regionale che provinciale. Ho sempre fatto parte di una comunità di uomini e donne libere che nella nostra regione hanno combattuto battaglie di civiltà di solidarietà e di legalità, ho fatto il Sindaco per due legislature lasciando il mio comune in solide mani ,accompagnando il rinnovamento, mi sono candidato alle regionali del 2014 nella lista dei Democratici Progressisti contribuendo con i miei 4300 voti all’elezione del Presidente Mario Oliverio.
Negli ultimi anni ho lavorato affianco al Presidente come delegato alle politiche dell’immigrazione, cercando di dare risposte di civiltà ai “disperati del mondo” mettendo lo stesso impegno che mi accompagna da 15 anni, quello dell’accoglienza e dell’integrazione, che ha consentito in un piccolo paese della Calabria di fare in modo che il PD sia sempre il partito più votato. Le ricordo che ad Acquaformosa sia alle ultime politiche che alle Europee il PD ha superato il 30% di voti caso più unico che raro.
Ho voluto fare questa breve presentazione per dirle che il sottoscritto voterà alle elezioni regionali per il candidato alla Presidenza Pippo Callipo, ma che non esprimerà la preferenza per i candidati delle liste del PD, molti dei quali, sia Consiglieri Regionali uscenti che aspiranti nelle ultime elezioni nei loro paesi non sono riusciti a portare al PD oltre il 15%, forse molti di loro non avrebbero avuto la possibilità di candidatura in un partito che considera la militanza come un valore e non solo come un tornaconto personale.
Egregio commissario,io non ho paura di espormi, io non ho paura di dirle che Lei sta violentando la mia coscienza, che Lei sta azzerando 40 anni di militanza sempre dalla stessa parte.
Avendo nel corso di questo ultimo decennio conosciuto il mondo delle “migrazioni” e con esso anche tanti rifugiati e profughi che sono fuggiti da vessazioni da violenze e da privazioni, i suoi diktat mi fanno il solletico, mi dica solo se il giorno dopo le elezioni mi rimborserà i tanti momenti passati a sostegno di un idea di trasformazione della società e mi dica se il mio voto è compatibile con le regole di progresso e di civiltà rappresentate dalla coalizione che sostiene il candidato alla Presidenza Pippo Callipo. Altrimenti. se il mio voto e il mio impegno non servono a niente,posso anche andare, per la prima volta nella mia vita, in montagna il giorno delle elezioni.
Attendo con pazienza un suo cortese cenno.
Così, in una lettera, Giovanni Manoccio.