Il maxi esodo dalle regioni del Nord verso le regioni del Sud che tanto ha fatto discutere e che ha giustamente allarmato tutti gli scienziati impegnati nella lotta al Coronavirus e che ha completamento sovvertito l'esigenza di contenere il contagio con un comportamento irresponsabile continua a destare perplessità e preoccupazione. Nella Regione Puglia in seguito ad una ordinanza che invita i pugliesi rientrati dal Nord a sottoporsi ad un periodo di "isolamento fiduciario" per 14 giorni ha dato i suoi frutti. Hanno spontaneamente aderito finora il 2.545, dimostrando almeno il buon senso di sottoporsi al giusto e sacrosanto periodo di quarantena. Ma sorge una domanda spontanea. In quanti dei circa 100.000 calabresi rientrati dal 21 febbraio ad oggi in Calabria si sono sottoposti volontariamente all'isolamento fiduciario rimanendo chiusi nella propria casa per i fatidici 14 giorni?. Non si ha alcuna notizia in merito. Certamente essendo una scelta basata sulla responsabilità personale e sull'osservazione di una regola basilare considerando come i calabresi siano da sempre allergici a qualsiasi regola e sempre menefreghisti nei confronti degli altri e considerando l'assoluta mancanza di qualsiasi senso civico o di senso collettivo è facile presupporre che i casi di isolamento fiduciario autoresponsabile saranno pochissimi. L'ennesima dimostrazione dell'individualismo sfrenato dei calabresi. Inutile dire che la provincia più interessata al rientro è stata quella di Cosenza e certamente sarà quella che pagherà il prezzo più alo di un comportamento individualista profondamente sbagliato che in tutto il mondo è stato fortemente criticato. Ancora una volta l'Italia dei furbetti si distingue e si caratterizza per quella che è.


Gianfranco Bonofiglio