L'Italia chiede che sia esteso l'obbligo di origine delle materie prime in etichetta a tutti gli alimenti, a partire da una scelta rapida sui prodotti sui quali si è già sperimentato in questi anni come latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati del pomodoro. E' quanto scrivono in una lettera la ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova e il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, inviata oggi ai Commissari Ue alla Salute, Stella Kyriakides e all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski.

"Abbiamo bisogno di scelte coraggiose, se vogliamo ridare slancio all'azione dell'Europa a partire dall'attuazione del Green deal e della nuova Politica agricola comune post 2020. Due sfide cruciali che ne incrociano un'altra: la trasparenza delle informazioni in etichetta", si legge nella lettera, "aspettative alle quali è nostro dovere rispondere perché riteniamo che la piena informazione sia un diritto dei cittadini".

"Siamo convinti che si debba avanzare su questo fronte - si legge nella lettera sottoscritta dai due ministeri - dando anche risposta all'iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme in 7 Stati e che chiede di estendere l'obbligo di indicazione della materia prima in tutti gli alimenti". I due ministri fanno poi sapere che "insieme a Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, Lituania, Romania, Finlandia abbiamo in corso sperimentazioni dell'obbligo di etichettatura per diverse tipologie di prodotti come latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro.

Riteniamo quindi che nelle more della presentazione e, soprattutto, dell'attuazione della nuova strategia 'Farm to fork' sia necessario poter proseguire l'esperienza delle sperimentazioni nazionali". Nella lettera si precisa infine che "in passato si è scelto di prendere decisioni in tema di etichettatura solo in conseguenza di gravi scandali alimentari. Abbiamo informazioni complete sulle carni perché c'è stata la Bse ma non crediamo sia giusto aspettarne un nuovo. Riteniamo si possa agire con coraggio nel senso richiesto dai cittadini in tutta Europa e per questo riteniamo che il regolamento Ue 775/2018, destinato ad entrare in vigore il 1° aprile, non dia risposte sufficienti".

Coldiretti, bene Bellanova e Patuanelli su etichetta L'obbligo di indicare in etichetta l'origine degli alimenti è sostenuto dal 95% dei consumatori italiani che hanno partecipato alla consultazione pubblica e dalla stragrande maggioranza di quelli europei. E' quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell'esprimere apprezzamento per la lettera sottoscritta dalla ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, e dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, inviata ai Commissari Ue alla Salute, Stella Kyriakides, e all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski per chiedere che sia esteso l'obbligo di origine delle materie prime in etichetta a tutti gli alimenti, a partire dai prodotti sui quali si è già sperimentato in Italia come latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro. Nella lettera si fa giustamente riferimento all'iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme in 7 Stati membri e che chiede di estendere l'obbligo di indicazione della materia prima in tutti gli alimenti promossa dalla Coldiretti e da Campagna Amica con il sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza europee: dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico e importante sindacato polacco) alla Upa (l'Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Fondazione Univerde, a Gaia (associazione degli agricoltori greci) a Green protein (Ong svedese). A spingere in questa direzione - precisa la Coldiretti - sono anche le normative nazionali di etichettatura di origine obbligatoria adottate da numerosi paesi in via sperimentale oltre all'Italia. Come Spagna, Francia, Portogallo, Finlandia, Romania, Lituania e Grecia.

Ansa