Si tratterebbe di un malinteso: si difende così il professore di Trebisacce durante l’interrogatorio di garanzia eseguito dal gip di Castrovillari, arrestato con l’accusa di aver molestato sessualmente alcune studentesse dell’istituto in cui insegnava.


La denuncia è partita dalla testimonianza di circa venti ragazze risultate vittime di abusi e molestie da parte del loro insegnante, comprovate da alcune chat imbarazzanti che ricreano i fatti contestati. Al centro dell’accusa, infatti, ci sarebbero una serie di apprezzamenti e parole poco appropriati nei riguardi di alcune studentesse - all’epoca minorenni - coinvolte in situazioni ambigue generate dal professore accusato.


Inizialmente la vicenda era stata gestita internamente, a seguito della segnalazione avvenuta da parte delle alunne alla dirigente scolastica. L’indagine interna è proseguita con una relazione al Miur, che ha trasmesso gli atti al procuratore capo di Castrovillari, Alessandro D’Alessio.


L’uomo si è definito innocente e ha negato i fatti rivolti dall’accusa, definendo il tutto un malinteso.