Propaggine
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Il processo "Propaggine" e le condanne alla cosca Alvaro

Concluso il processo denominato "Propaggine" che ha visto la condanna di otto indagati, tra cui esponenti di spicco della cosca Alvaro di Sinopoli. Il giudice Francesco Petrone del tribunale di Palmi ha emesso le sentenze, infliggendo pene severe, con la più alta pari a 20 anni di carcere ad Antonino Penna, riconosciuto come "delinquente abituale" e con recidiva pluriaggravata. Altri condannati includono Antonio Alvaro detto "Massaru 'Ntoni", Domenico Alvaro per lui il soprannome di "Micu u merru", Alfredo Ascrizzi, Francesco Carmelitano, Francesco Luppino, Carmine Penna e Carmelo Versace, con pene che variano da 12 a 17 anni di carcere.

Gli assolti: l'ex sindaco Gioffré e il politico Carzo

Tra gli assolti spiccano l'ex sindaco di Cosoleto, Antonino Gioffré, e Antonio Carzo, accusati di scambio politico elettorale. Gioffré, che era stato arrestato nel 2022 per presunti legami mafiosi con la cosca Alvaro, ha dichiarato di essere stato vittima di un incubo che ha segnato profondamente la sua vita. Dopo tre anni di processo e 16 mesi di arresti domiciliari, ha esultato per la sua piena assoluzione, sottolineando che l’accusa contro di lui non sussiste.

La riflessione di Gioffré: tra giustizia e istituzioni

Gioffré ha anche sollevato una riflessione più ampia sulla giustizia e le istituzioni. Ha criticato l’uso di tecniche invasive da parte delle forze dell'ordine basate su illazioni dannose, chiedendo riforme urgenti al sistema giudiziario per evitare errori che colpiscono le persone innocenti. L'ex sindaco ha concluso affermando che, pur essendo vittima di organizzazioni mafiose, a volte anche le istituzioni possono contribuire a danneggiare ingiustamente la reputazione delle persone.