Fallout, a teatro con i detenuti della Casa circondariale di Paola
I detenuti della Casa circondariale di Paola saranno gli attori del dramma “Fallout” liberamente tratto dal libro di Salvatore Brusca “Fallout. Redenti e dannati nell’era dell’antropocene” (Santelli ed.) che sarà rappresentato presso la stessa Casa circondariale la mattina di venerdì 20 dicembre.
L’iniziativa ha ottenuto il permesso del direttore della Casa circondariale, Giuseppe Carrà, il quale ha sempre dato la dovuta importanza all’attività teatrale per la sua funzione rieducativa e per come può facilitare il reinserimento sociale.
Prevista nell’ambito del progetto di Cittadinanza e Costituzione dell’Icsaic “Nella memoria la nostra identità”, l’iniziativa «costituisce un importante traguardo per un percorso durato un anno e, attraverso il quale – ha detto la responsabile del progetto Francesca Rennis – mi sono interfacciata con un gruppo di detenuti in un percorso di rielaborazione critico-riflessivo che da situazioni storiche ci ha condotto a ripensare il nostro rapporto con l’ambiente e con le persone. Non è un percorso concluso ma credo che questa sia una tappa significativa». Lo stesso libro era stato presentato e oggetto di approfondimento alcuni giorni fa con la presenza dello stesso autore. In quell’occasione aveva riscontrato l’interesse dei detenuti presenti, con i quali Brusca ha dialogato rispondendo alle loro domande e curiosità.
La sceneggiatura è stata curata dalla stessa Rennis che ha collaborato anche nella regia con Roberto Pititto. La vicenda rappresentata si snoda da un equivoco che condizionerà gli eventi dei protagonisti anche se il vero protagonista è la scelta etica che ciascuno di noi è chiamato a fare per poter garantire una sana convivenza civile. Di fondamentale importanza nella realizzazione della rappresentazione sono stati il sostegno dell’equipe degli educatori e la disponibilità della Polizia penitenziaria, la collaborazione con il Centro sociale “Piergiorgio Frassati”, la partecipazione dell’associazione “Compagnia della rosa”.
Alla rappresentazione, seguiranno alcune canzoni e poesie di detenuti, i saluti delle autorità cittadine e del direttore dell’istituto, di alcuni rappresentanti di associazioni presenti, dell’autore del libro.