Il sindaco di Cariati

Filomena Greco ha presentato oggi le proprie dimissioni

dall'incarico spiegando i motivi della sua decisione in una

lunga lettera al presidente del Consiglio comunale ed al

segretario comunale in cui sostiene che non ci sono le

condizioni per andare avanti". Filomena Greco, a capo di una

lista civica, era stata posta agli arresti domiciliari - poi

revocati dal tribunale della libertà - nel marzo scorso

nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Castrovillari.

  "Questo mio gesto - scrive Filomena Greco - intende

salvaguardare la funzione istituzionale da comportamenti e modi

di intendere il confronto politico che non sono compatibili con

la mia visione di Amministrare la cosa pubblica. Purtroppo ad

oggi non ci sono le condizioni oggettive per andare avanti e per

proseguire, così come avevo in mente e nel cuore quando decisi

di candidarmi la prima volta, un progetto di cambiamento, di

rinnovamento e di nuove prospettive di sviluppo per questa città

nel contesto territoriale. Di fatto, il ruolo di Sindaco di

Cariati, l'ho realmente svolto soltanto dal 6 giugno al 31

dicembre del 2016. Perché da questo momento in poi è iniziato un

vero e proprio stillicidio che ha portato alla caduta di quel

primo esecutivo, alla mia rielezione e, quindi, alla stagione

che mi ha visto soggetta ad atti dell'autorità giudiziaria che

hanno coinvolto purtroppo anche la mia famiglia. Nel primo caso

per aver mandato via dal Comune di Cariati una ditta dichiarata

definitivamente interdetta per mafia e nel secondo per aver

pagato un condono già rilasciato dalla vecchia amministrazione.

Ho sempre avuto fiducia nella magistratura e nelle forze

dell'ordine e sono sicura che la verità e la giustizia sarà

affermata nella consapevolezza assoluta di non mai aver posto in

essere alcun atto contrario alla legge e mai contrario agli

interessi dei cariatesi, ma anche con l'amarezza ed il rammarico

di sapere che ciò ha comportato il blocco della crescita morale,

sociale ed anche economica non solo di un paese ma di un intero

territorio. La verità è che non ho mai fatto parte del vero ed

inattaccabile cerchio magico locale, quello attraverso il quale

per decenni, più o meno le stesse famiglie hanno gestito e

dilapidato le casse comunali gestendo la cosa pubblica, senza

alcuna visione. Ed anche l'alternanza maggioranza/minoranza non

c'è di fatto mai stata ma si sono sempre garantiti e tutelati i

reciproci interessi".

  Nella sua lettera il sindaco dimissionario parla di "macchina

comunale incapace di gestire l'ordinario" e di "uffici che

rispondono solo a se stessi". "Credo che nessun Sindaco, prima

di me - afferma ancora - abbia denunciato ogni cosa alle

autorità competenti e ben presto spero sarà fatta chiarezza su

tanti atti posti in essere dalle passate amministrazioni e

tutt'ora al vaglio degli inquirenti nonché sugli intrecci

esistenti tra un certo modo di fare politica ed un certo modo di

gestire gli uffici comunali e sulle tante anomalie gestionali

del passato".