Il Coronavirus e la Calabria, una sanità in ginocchio gestita dalla malapolitica
Che la sanità in Calabria negli anni sia stata la madre di tutte le tangenti, la madre del malaffare e il serbatoio dal quale attingere voti di scambio e gestione di potere non vi è ombra di dubbio. Una sanità piegata al volere dei potenti di turno, dei potenti delle preferenze, dei carnefici della nostra sventurata terra. Un "sistema" inviolabile, coperto da connivenze anche con le istituzioni che avrebbero dovuto avere il compito di vigilare e far osservare le leggi. Ma oggi con l'emergenza del Coronavirus tutti i nodi vengono al pettine. Una sanità così martoriata non potrà consentire una risposta adeguata. Già in questi ultimissimi giorni sono aumentati a dismisura i campioni da analizzare ed esaminare per il laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Con il risicatissimo personale a disposizione bloccato da anni ed anni sarà difficilissimo poter dare delle risposte, nonostante il grande impegno ed il grande sacrificio del personale che vi lavora. Con turni massacranti mantenuti sin alla notte fonda. Il dott. Pasquale Minchella, responsabile del laboratorio, giustamente, ha chiesto rinforzi, così come legittime e sacrosante richieste di nuovo personale sono state sollecitate per l'unità operativa di Medicina d'Accettazione e d'Urgenza dell'ospedale Pugliese Ciacco di Catanzaro. Ora tutte le criticità esistenti ed irrisolte da anni nonostante l'avvicendarsi di commissari su commissari, portano il conto. Un conto salatissimo che a pagare saranno i calabresi che, purtroppo, avendo votato i carnefici della nostra terra e i distruttori della sanità, sono compartecipi e responsabili del disastro sanitario calabrese. E fin quando la sanità sarà gestita dall'Ente Regione, il vero snodo di tutti gli interessi della politica arruffona non vi sarà alcuna speranza che possa uscire dalla crisi nella quale vive. Fin quando sarà possibile che una siringa in Calabria costa 1,50 centesimi e la stessa siringa in Val d'Aosta costa 60 centesimi e fin quando la spesa sanitaria occuperà il 70% dell'intero bilancio regionale e fin quando le Asp, e le Aziende Ospedaliere saranno teleguidate dai politici di turno con i loro uomini nelle postazioni chiave non vi sarà speranza alcuna che la situazione possa cambiare.