Gli insetti a tavola: sfida culturale e sostenibilità
Gastronomia sostenibile: superare l'avversione culturale per gli insetti potrebbe portare a notevoli vantaggi?
L'utilizzo di insetti come grilli, cavallette e vermi nella preparazione di piatti gourmet è una tendenza emergente che ha suscitato interesse anche in Italia. In Italia, l'impiego di insetti a fini alimentari è regolamentato dal Regolamento (UE) 2015/2283 sui "novel food". Questo regolamento disciplina l'introduzione di nuovi alimenti nel mercato europeo, inclusi gli insetti.
La farina di insetti entra nel mercato italiano
Nel dicembre 2023, il Ministero dell'Agricoltura italiano ha pubblicato quattro decreti che autorizzano la produzione, vendita e consumo di alimenti contenenti farine derivanti da specifiche specie di insetti: grillo domestico (Acheta domesticus), larva gialla della farina (Tenebrio molitor), locusta migratoria (Locusta migratoria) e verme della farina minore (Alphitobius diaperinus). Questi decreti stabiliscono le condizioni per l'utilizzo e l'etichettatura di tali prodotti, garantendo trasparenza e sicurezza per i consumatori.
Con l'entrata in vigore di questi decreti, è ora possibile trovare sul mercato italiano prodotti alimentari contenenti farine di insetti. Queste farine possono essere impiegate in diversi alimenti, tra cui pane, biscotti, barrette energetiche, prodotti da forno, pasta, pizze, minestre e bevande tipo birra. Tuttavia, è importante notare che l'utilizzo di farine di insetti in alcuni prodotti tradizionali italiani, come pasta e pizza, è soggetto a restrizioni specifiche per tutelare le tradizioni culinarie nazionali.
Secondo la normativa vigente, l’etichettatura dei prodotti contenenti farine di insetti deve essere chiara e dettagliata. L’etichetta deve indicare: il nome comune e scientifico dell’insetto utilizzato, il metodo di produzione, e specificare se il prodotto contiene allergeni, come crostacei o acari della polvere, che potrebbero causare reazioni nei soggetti sensibili. Questa trasparenza è fondamentale per permettere ai consumatori di fare scelte informate.
L'uso di insetti a tavola, la nuova normalità?
In molte culture al di fuori dell'Europa, l'uso di insetti a tavola è una pratica consolidata e parte integrante della dieta quotidiana. Nei paesi dell'Asia sud-orientale, come Thailandia, Cambogia e Vietnam, grilli e cavallette vengono fritti e consumati come snack croccanti. In Messico, le "chapulines" (cavallette) sono un alimento tradizionale, spesso usato come condimento per tacos o come ingrediente principale in piatti regionali. In Africa, molte comunità considerano gli insetti, come le termiti e i bruchi, una fonte preziosa di proteine, preparandoli in modi diversi, tra cui arrosto o essiccati. Anche in Australia, alcune comunità indigene hanno una lunga storia di consumo di insetti, come le larve di witchetty, considerate una prelibatezza.
Le frontiere dell'innovazione alimentare
L'introduzione delle farine di insetti nel mercato italiano rappresenta un passo significativo verso l'innovazione alimentare, offrendo nuove opportunità gastronomiche e promuovendo fonti proteiche alternative sostenibili. Tuttavia, l'avversione verso gli insetti come materia prima alimentare, specialmente in regioni come la Calabria, sembra essere principalmente di tipo culturale. L'idea di consumare insetti è spesso percepita come estranea o poco appetibile, a causa di radicate tradizioni culinarie e una generale mancanza di familiarità con questo tipo di alimento.
Nonostante ciò, studi dimostrano che gli insetti fanno già parte indirettamente della nostra dieta da tempo. Tracce di insetti sono presenti in molte colture alimentari tradizionali, come cereali e farine, a causa di contaminazioni naturali durante la lavorazione. Inoltre, alcune preparazioni alimentari locali utilizzano ingredienti che possono ricordare l’uso di proteine alternative, suggerendo che l’introduzione di farine di insetti potrebbe, con il tempo, essere accettata se accompagnata da un’adeguata educazione e sensibilizzazione.
Superare l'avversione culturale potrebbe portare a notevoli vantaggi in termini di sostenibilità, dato che gli insetti rappresentano una fonte proteica altamente efficiente con un impatto ambientale molto inferiore rispetto agli allevamenti tradizionali. Promuovere una maggiore consapevolezza su questi benefici potrebbe contribuire a trasformare le percezioni e aprire la strada a una produzione alimentare più sostenibile.