Diminuiscono ad aprile, per il terzo mese consecutivo, i prezzi mondiali delle derrate alimentari. Lo rileva la Fao spiegando che il trend è dovuto all'impatto della pandemia del Covid-19 sull'economia e sulla logistica che ha comportato notevoli flessioni della domanda di molte materie prime.

L'organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura registra, con il suo indice dei prezzi dei prodotti alimentari, che il prezzo dello zucchero ha registrato il minimo storico degli ultimi 13 anni, con un calo del 14,6% rispetto a marzo, "mese in cui ha registrato un calo mensile ancora maggiore". Gli oli vegetali hanno subito un calo del 5,2%, trainati dal ribasso dei prezzi dell'olio di palma, soia e colza, mentre quelli dei prodotti lattiero-caseari è sceso del 3,6%, con i prezzi del burro e del latte in polvere che hanno registrato cali a due cifre tra l'aumento delle disponibilità per l'esportazione, l'incremento delle scorte, la debole domanda d'importazioni e la riduzione delle attività di ristorazione nell'emisfero boreale. I prezzi della carne hanno subito un ribasso del 2,7%. E' invece diminuito solo marginalmente il prezzo dei cereali "poiché- spiega una nota- i prezzi internazionali del grano e del riso sono notevolmente aumentati, mentre quelli del mais hanno subito un brusco calo".

Infine, con il Bollettino sull'Offerta e Domanda di Cereali pubblicato oggi, la Fao ha indicato le previsioni per la domanda e l'offerta mondiale di grano nella stagione 2020/21. La produzione mondiale è prevista di 762,6 milioni di tonnellate, in linea con il livello del 2019. Entro la fine delle stagioni dei raccolti del 2021 si prevede che le scorte di grano saliranno a 274,5 milioni di tonnellate.

Ansa