La manovra è legge. Conte: "Ora il confronto sulle riforme"
Dopo una maratona notturna, l'aula della Camera ha approvato definitivamente la legge di bilancio con 312 voti favorevoli e 153 contrari. La lunga notte dell'approvazione definitiva della manovra alla Camera è filata via liscia, eccetto due episodi: Italia viva ha votato con l'opposizione un ordine del giorno di Forza Italia sulla prescrizione, che è stato comunque bocciato; l'intervento finale del deputato pentastellato Leonardo Donno è stato interrotto dalle proteste dei deputati FdI, che hanno anche esposto uno striscione. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha conseguentemente espulso dall'aula il deputato FdI Federico Mollicone.
"Abbiamo approvato il provvedimento più importante per la politica economica e sociale dell'Italia". Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, visibilmente soddisfatto, è uno degli ultimi a lasciare l'aula della Camera, dopo il via libera al testo, avvenuto quasi alle cinque del mattino.
Un breve colloquio con il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, e Conte pronostica anche il lavoro per le settimane a venire: "Lavoreremo da gennaio per dare al Paese le riforme, all'esito del confronto con tutte le forze politiche". Alla domanda se siano vere le voci relative alle dimissioni del ministro dell'Istruzione Fioramonti, il premier Conte, il ministro per i Rapporti con il Parlamento D'Incà e la viceministra Castelli preferiscono non rispondere.
"L'opzione militare in Libia non e' una soluzione". Conte, conferma poi che la linea dell'Italia è quella favorevole ad una "intensa attività diplomatica". Alla domanda se in Libia non sia opportuna una forza di pace europea, Conte prosegue: "Sosteniamo gli sforzi della Conferenza di Berlino e lavoriamo in stretto contatto con Parigi e Berlino". Sull'attività di altri Paesi in Libia, Conte assicura che l'Italia "rimarrà vigile" anche per l'importanza strategica del Paese nordafricano.
FONTE AGI