Coronavirus: Piano Regione, avviata rimodulazione posti letto
"Il piano operativo che abbiamo condiviso con le Aziende sanitarie ospedaliere, alcune delle
quali sono già in atto e riguardano i primi casi sporadici di
Coronavirus, altre contengono i casi che si stanno verificando
adesso e sono meno sporadici, per fortuna sempre da contagio di
persone che provengono dalla Lombardia o dalle 14 province del
decreto del presidente Consiglio dei Ministri". È quanto ha
dichiarato Antonio Belcastro, dirigente del Dipartimento
regionale Tutela della Salute parlando con i giornalisti a
margine dell'incontro sul piano operativo Coronavirus della
Regione che è stato illustrato oggi pomeriggio nel corso di una
riunione convocata dalla presidente Jole Santelli, quale
soggetto attuatore per il contenimento dell'emergenza Covid-19,
alla quale ha partecipato il dirigente generale della Protezione
civile regionale, Domenico Pallaria.
Il piano è suddiviso il tre fasi. "La prima - ha spiegato
Belcastro - prevede una rimodulazione dei posti letto
all'interno degli ospedali che privilegerà in questo momento le
terapie intensive, quindi le rianimazioni, le pneumologie e le
malattie infettive, che aumenteranno di 51 unità. Questo non
andrà a detrimento delle altre unità operative, ma sarà una
logica conseguenza di un provvedimento di rimodulazione delle
attività di ricovero in cui saranno privilegiate quelle urgenti
e, per un periodo, seppur breve, dilazionate quelle
programmabili e differibili. Da qui riceveremo più posti letto,
qualora dovessero essere necessari, per la pneumologia e le
malattie infettive, che diventeranno in alcuni casi delle
subintensive. Abbiamo trovato anche circa 50 posti letto nelle
attuali 11 rianimazioni".
La seconda fase, ha detto ancora Belcastro "prevede
l'individuazione, attraverso la condivisione con le Aziende
sanitarie di uno o più ospedali Covid nelle varie aree dell Asp
delle cinque province. Parliamo di strutture caratterizzate dal
fatto che sono già funzionanti, con laboratori di diagnostica,
di analisi e radiologia, con letti che possono essere utilizzati
per ospitare pazienti positivi. Si pensa ad esempio a Tropea o
Serra San Bruno, Scilla o Gioia Tauro, Praia Mare o Trebisacce,
Soveria Mannelli ex Inail, ma aspettiamo pareri Asp".
Belcastro ha illustrato la terza fase sottolineando che "si
spera di non arrivarci, ma alla quale ci dobbiamo preparare.
Consiste nell'individuazione di strutture ricettive, come ex
ospedali attualmente chiusi, che in pochissimo tempo possono
essere messi nelle condizioni di ospitare eventuali quarantene
generalizzate. Il tutto dovrà essere fatto in questa settimana.
Il dirigente regionale ha anche parlato delle persone che
dalle regioni del Nord sono arrivate in Calabria. "In meno di 24
ore - ha sostenuto Belcastro - oltre duemila persone hanno
autocomunicato di essere rientrati dalla Lombardia o dalle 14
province del decreto e si sono auto censite sul sito della
Regione. Noi abbiamo già inviato le schede di censimento ai
cinque Dipartimenti di prevenzione dell'Asp e ai sindaci dei
Comuni interessati, perché venga attivata la sorveglianza
sanitaria attiva, così come previsto dall'ordinanza del
presidente Santelli e la quarantena obbligatoria".
Al momento, da quello che ha riferito Belcastro "sono tutti
asintomatici, però, quella del presidente è una disposizione e
va rispettata. Chi la infrange va incontro a delle sanzioni. Le
restrizioni servono per tutelare i cittadini calabresi".