Alimentare: Oms, su grassi trans industriali ancora indietro
"Il grasso trans è una sostanza chimica tossica che uccide e non dovrebbe avere posto nel cibo. È ora di sbarazzarsene una volta per tutte":
lo ha ribadito oggi a Ginevra il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, sottolineando che malgrado i progressi compiuti, cinque miliardi di persone in tutto il mondo rimangono ancora esposte ai danni alla salute provocati dai grassi trans, le malattie cardiache in particolare. I grassi trans prodotti industrialmente si trovano negli alimenti confezionati, nei prodotti da forno, negli oli da cucina e nelle creme spalmabili.
La loro assunzione è responsabile fino a 500.000 morti premature per malattia coronarica ogni anno in tutto il mondo, spiega l'Oms. Attualmente, 9 dei 16 paesi con la più alta percentuale stimata di decessi per malattia coronarica causati dall'assunzione di grassi trans non hanno una politica di best practice.
Sono Australia, Azerbaigian, Bhutan, Ecuador, Egitto, Iran, Nepal, Pakistan e Repubblica di Corea. Secondo l'Oms il mondo è fuori strada in termini di raggiungimento dell'obiettivo dell'eliminazione totale nel 2023 dei grassi trans industriali dal cibo.
Secondo il nuovo rapporto 'Countdown to 2023 WHO Report on global trans fat deleted 2022' dal 2018, quando l'Oms ha chiesto l'eliminazione globale di questi grassi entro il 2023, la parte della popolazione mondiale protetta da politiche basate sulle migliori pratiche per sopprimerli è aumentata di quasi sei volte: 43 paesi hanno implementato politiche di best practice pari a 2,8 miliardi di persone protette a livello globale (36% della popolazione mondiale). Ma cinque miliardi di persone restano non protette, avverte l'Oms.