Sei trapianti di rene, di cui due da donatore vivente con tecnica robotica, sono stati eseguiti in quattro giorni nel Grande ospedale metropolitano (Gom) di Reggio Calabria.




"Lo straordinario risultato ottenuto - è detto in un comunicato dell'ospedale - è il frutto del grande impegno profuso dalle due equipe mediche delle Unità operative di Urologia e Chirurgia generale, dirette rispettivamente dal Edoardo Sgrò e da Salvatore Costarella, coadiuvati dagli anestesisti Tania Franco e Loredana Panzera, alla presenza di Lucrezia Furian, del Centro trapianti dell'Università di Padova.

 

Le equipe si sono trovate a lavorare in contemporanea, e con grande sinergia, nell'attività di prelievo e trapianto degli organi.

 

La complessa attività, coordinata e gestita dal Direttore del Centro regionale trapianti, Pellegrino Mancini, è stata possibile grazie anche alla generosità ed all'altruismo dimostrati dai familiari di pazienti deceduti in Terapia Intensiva all'Annunziata di Cosenza ed al Gom Reggio Calabria, che hanno acconsentito alla donazione degli organi dei loro cari. Importante il coinvolgimento del responsabile Unità operativa Trapianto renale, Francesco Cambareri, afferente a quella di Nefrologia e trapianti renali, diretta da Francesca Mallamaci, nonché dalla 'Case manager, Stefania Ficara.
 

Estremamente prezioso è stato anche il contributo dell'Unità operativa di Terapia intensiva post operatoria, diretta da Massimo Caracciolo, e di quella di Terapia intensiva diretta da Sebastiano Macheda".
 

"In riferimento ai trapianti di rene da donatore vivente con tecnica robotica - si afferma ancora nella nota - il Gom ha redatto uno specifico Protocollo diagnostico terapeutico assistenziale, istituendo una convenzione con il Centro trapianti dell'Università di Padova.

 

Tutto ciò rientra nell'intensificazione dell'attività di trapianto renale da vivente, fortemente voluta dalla Direzione del Gom, che ha dato nuovo avvio con i due casi dello scorso luglio dopo uno stop di alcuni anni e che ha il preciso scopo di dare risposte più efficaci ed evolute alle persone affette da malattia renale cronica, per le quali il trapianto è l'unica prospettiva terapeutica".