Covid: Ue conferma, offerto a Cina vaccini adatti alle varianti
Sul Covid la commissaria Ue alla Saluta Stella Kyriakides "ha contattato la controparte cinese per offrire solidarietà e supporto e questo include competenze sulla salute pubblica così come la donazione di vaccini adattati alle varianti".
Lo ha detto il portavoce della Commissione europea Tim McPhee, nel corso del briefing quotidiano. "Stiamo seguendo gli sviluppi in Cina e abbiamo sempre offerto supporto alla Cina come a qualsiasi altro Paese per aiutare ad affrontare il Covid 19", ha rimarcato la portavoce Dana Spinant.
"La Cina - ha risposto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning - ha stabilito le più grandi linee di produzione al mondo di vaccini Covid con una capacità di produzione annuale di oltre 7 miliardi di dosi e una produzione annua di oltre 5,5 miliardi di dosi, che soddisfano le esigenze di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid.
"La situazione Covid in Cina è prevedibile e sotto controllo. Siamo pronti a lavorare con la comunità internazionale in solidarietà, affrontare la sfida in modo più efficace", ha aggiunto.
Mercoledì incontro tra i Paesi Ue per risposta al tema dei viaggiatori dalla Cina
I paesi dell'Ue si incontreranno mercoledì 4 gennaio per discutere una risposta congiunta al tema dei viaggiatori provenienti dalla Cina, dopo l'impennata di casi di Covid nel Paese.
Lo ha annunciato la Svezia, che ha assunto la presidenza del semestre Ue. "La Svezia sta cercando una politica comune per l'intera Ue circa l'introduzione di possibili restrizioni all'ingresso", ha dichiarato in una nota il governo di Stoccolma.
Che ha convocato per mercoledì una riunione del meccanismo di gestione delle crisi del Consiglio (Ipcr): "È importante mettere in atto rapidamente le misure necessarie".
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha incontrato nei giorni scorsi funzionari cinesi per discutere dell'aumento delle infezioni da Covid-19, sottolineando l'importanza di condividere i dati in tempo reale sull'esplosione dei casi.
"L'Oms ha chiesto - ha dichiarato l'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite in un comunicato - ancora una volta la condivisione regolare di dati specifici e in tempo reale sulla situazione epidemiologica, dei dati sulle vaccinazioni somministrate e sullo stato delle vaccinazioni, soprattutto nelle persone vulnerabili e negli ultrasessantenni".
E l'Australia si aggiunge alla lista dei paesi che chiederanno ai viaggiatori dalla Cina di fornire un test Covid-19 negativo prima dell'arrivo, citando una "mancanza di informazioni complete" da parte di Pechino sull'ondata di casi nel Paese asiatico.
Il ministro della Sanità australiano Mark Butler ha detto che la norma, che entrerà in vigore dal 5 gennaio, è stata introdotta "per salvaguardare l'Australia dal rischio di potenziali nuove varianti emergenti" e "in riconoscimento della situazione in rapida evoluzione in Cina".