In data odierna, a Corigliano-Rossano (CS), Paola (CS) e Castrovillari (CS) i militari della Stazione Carabinieri di Camigliatello Silano (CS) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza dispositiva di tre misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, rispettivamente un 43,enne, un 38,enne ed un 29,enne, tutti originari della Romania, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di “furto aggravato e tentato in concorso” e “false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri”.

Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che il provvedimento in argomento, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, costituisce l’epilogo di un’attività investigativa condotta dalla Stazione Carabinieri di Camigliatello Silano (CS) nel mese di settembre 2021.

L’attività investigativa, svolta dai Carabinieri attraverso attività d’indagine tradizionale, con l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza dei luoghi oggetto dei furti nonché le sommarie informazioni testimoniali, ha permesso di ricostruire le dinamiche di oltre una decina di furti presso le abitazioni e le aziende agricole presenti nelle località Lagarò e Torre Barone del comune di Celico (CS).

Particolarmente pericoloso e allarmante era il modus operandi con il quale i malfattori perpetravano i furti, introducendosi nelle abitazioni e nelle proprietà private, incuranti della presenza delle famiglie e impugnando armi ed oggetti atti ad offendere. I malviventi, nel corso dei furti commessi, asportavano numerosi attrezzi e mezzi agricoli, veicoli, gioielli e denaro contante.

Alla luce di quanto emerso, valutando come assolutamente sussistenti le esigenze cautelari, il G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza si è determinato nell’applicare, nei confronti dei tre indagati, rispettivamente, per uno la custodia cautelare in carcere, per un altro la misura degli arresti domiciliari e per un altro ancora la misura dell’obbligo di dimora.

Due dei tre malviventi, al momento dell’esecuzione dei provvedimenti ristrettivi, risultavano essere già in carcere, in relazione ad analoghi numerosi reati commessi in altri territori rurali calabresi.