La curva dell’epidemia di Covid-19 ha superato il picco della quarta ondata nella maggior parte degli Stati europei e l'incidenza sta diminuendo.

Fanno però eccezione alcuni Paesi, nei quali si registra una crescita accelerata, altri che sono prossimi al picco e due che, dopo la discesa seguente al picco, sono di nuovo in crescita. E’ quanto emerge dall’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
In Irlanda e Finlandia, dopo la discesa dal picco, da cinque giorni l’incidenza ha iniziato a crescere di nuovo. Si osserva una crescita accelerata in Bielorussia e Russia; da pochi giorni è in atto una crescita in Islanda, mentre nel Regno Unito e in Grecia da circa tre settimane si registra una situazione di stasi o di debolissima decrescita.

Sono al picco Austria e Olanda, mentre Germania e Ungheria lo hanno superato da un paio di giorni.
Sono prossime al picco Estonia, Lettonia e Lituania, mentre si avviano al picco Slovacchia, Turchia e Ucraina.

Ecco i valori nei Paesi europei dell’incidenza per 100.000 abitanti negli ultimi sette giorni:
Oltre 4.000: Danimarca (5.100), Slovenia (4.300);

Fra 3.000 e 4.000: Estonia (3.600), Lettonia (3.250), Olanda (3.150), Islanda (3.100);

Fra 2.000 e 3.000: Portogallo (2.900), Lituania (2.800), Slovacchia (2.750), Austria (2.550), Svizzera e Francia (2.450), Norvegia (2.400), Svezia e Repubblica Ceca (2.150);

Fra 1.000 e 2.000: Gran Bretagna (1.950), Lussemburgo (1.750), Belgio (1.650), Spagna (1.500), Germania (1.400), Grecia (1.200), Serbia e Croazia (1.150), Italia (1.100), Romania (1.050), Ungheria (1.000);

Fra 500 e 1.000: Turchia (850), Finlandia e Polonia (800), Irlanda, Russia e Bulgaria (750), Moldavia e Kosovo (700), Montenegro (650), Ucraina (600);

Meno di 500: Macedonia (500), Bielorussia (450), Bosnia (300), Albania (200).