Stop all'imposizione di condizioni contrattuali eccessivamente gravose, come ad esempio la vendita di prodotti agricoli/alimentari a prezzi al di sotto dei costi di produzione e riequilibrati definitivamente i rapporti di forza tra le parti negli scambi commerciali, garantendo una posizione più equa per gli agricoltori e i produttori.

A dirlo è il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali in merito all'approvazione ieri in Consiglio dei Ministri dello schema di decreto legislativo che vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare, sia tra imprese che in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari, a prescindere dai rispettivi fatturati dei contraenti.

In particolare, il recepimento della direttiva europea, proposta dal presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e dal ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, di concerto con i ministri degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, della giustizia, dell'economia e delle finanze e del ministro dello Sviluppo economico, prevede l'introduzione di un livello minimo di tutela comune a tutta l'Unione europea e comprende un elenco di pratiche commerciali sleali vietate e un elenco di pratiche che saranno autorizzate solo se concordate in termini chiari e univoci al momento della conclusione dell'accordo di fornitura.

Il Dipartimento dell'Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del ministero delle Politiche agricole (Icqrf) - specifica il Mipaaf - è designato quale autorità nazionale di contrasto deputata all'attività di accertamento delle violazioni delle disposizioni previste.