La festa della Cinta è una ricorrenza che si svolge la prima domenica di Maggio. Nasce nel lontano 1783, quando dopo un disastroso terremoto gli abitanti di San Sosti e dei paesini circostanti, si ritrovano pregando la Madonna. Stringendosi in questa preghiera e tenendosi per mano, formano un cordone ad oggi rappresentato dalla famosa cordicina avente il nome di cinta.
Questa preghiera viene ascoltata e il terremoto non causa più distruzione ai fantastici luoghi dominati dalla Madonna del Pettoruto.

Oggi i fedeli ripercorrono lo storico tragitto accompagnando una bambina vestita di bianco.
Ella trasporta un cesto abbellito con seta e gigli, sotto i quali viene posta la sacra cordicella imbevuta di cera.
La processione attraversa alcune vie del paese e la strada - dove termina il percorso per poi avviarsi verso il Santuario della Madonna del Pettoruto - si veste di petali dei fiori più colorati e profumati, raffiguranti fantasie combinate riguardanti la sacra vergine.

La bambina sale su un auto preparata per l'occasione, addobbata anch'essa di gigli per assumere la purezza della Madonna.
Arriva al Santuario dove, scortata come sempre dal gonfalone comunale e dalle autorità vestite con divise per cerimoniali, la salutano allegri musicanti. Costoro con tanto di fisarmoniche, tamburelli, organetti e chitarre, intonano canzoni liete per la bambina che accompagna la cinta.

Dinnanzi la Basilica, ad attenderla vi è il Vescovo, i preti e i tanti fedeli già presenti per l'occasione.
Avvenuta la benedizione del cesto, si entra nel Santuario per la normale messa.

Il coro dalle soavi voci è accordato dal sapiente pianista e offre quella giusta atmosfera che merita la ricorrenza.
Finita la messa, nel piazzale, si svolge la consegna del tanto atteso cordoncino. Tale consegna è fatta dalla bambina che ha trasportato il sacro cesto.