Design, artisti calabresi su Architectural digest. L'eleganza di Ovo nel progetto Villa sul Lago Como


Sculture in ceramica, OVO lavora alla messa in relazione e riattivazione di contemporaneità e tradizione tra mestieri e discipline di diversi saperi che vanno soprattutto dall'arte al design e viceversa.


Si tratta di una modalità italiana che affonda le sue radici fin dai suoi albori quando le arti erano indistinte, perché conviventi e conniventi alla costruzione della società.


Così facendo OVO ci dice, com'è giusto che sia, non solo che tutte le arti sono contemporanee, ma che lo sono anche tutte le tecniche e saperi a metafora della convivenza umana.


Sono, queste, le parole di apprezzamento che lo storico dell’arte Giacinto Di Pietrantonio destina al brand di art design che si nutre della sinergia e dell’estro dei creativi Maurizio Orrico ed Enrica Vulcano, tra i protagonisti del numero di ottobre del prestigioso magazine di arredamento, arte e design AD – Architectural Digest.



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È questo il titolo dello speciale dedicato alla riqualificazione di una delle nove ville che punteggia i terreni del resort Mandarin Oriental, sul Lago di Como e che tra elementi dall’eleganza moderna e dettagli storici si impreziosisce di un complemento d’arredo Made in Calabria: il Ceramic New Vase.


Un tratto, una linea, una sfera. Esiste un mondo dei sensi dove i confini non esistono, un mondo dove l’arte è design, dove la fruizione è bellezza. Il Mondo di OVO. Forme misure oggetti che distorcono spazio e tempo fino a raggiungere quella perfezione che i mortali chiamano bellezza.


Nulla è catalogabile, forse fotografabile, forse proponibile, ma certamente mai severamente definibile. OVO è l’irragionevole perfezione della bellezza.


OVO è un marchio di Art Design che nasce dalla sinergia di Maurizio Orrico ed Enrica Vulcano. Il
primo, artista visuale, usa come strumenti la fotografia analogica e digitale, la scultura,
delle installazioni e della video art.


La seconda, laureata in design alla NABA, la Nuova Accademia di Belle Arti, è ben presto entrata in contatto con Maurizio divenendo sua assistente e collaboratrice, e seguendolo nella realizzazione di numerosi progetti.


Tra questi, ARCHILEO, che trasforma e rifunzionalizza senza rinunciare all’identità, in un pezzo unico, una carriola da muratore in una elegante e comoda poltrona.


Con Archileo - ha detto Di Pietrantonio - OVO trasforma una carriola da muratore in una elegante e comoda poltrona, pezzo unico.


Un incontro che avviene anche nel nome che danno all'opera Archileo, ancora un acronimo o una crasi che mette insieme i nomi di Archimede e Leonardo.


L'ultima opera di OVO continua su questa linea, rileggendo la tradizione delle teste di moro di ceramiche, trasformate da oggetti di solo artigianato in sculture uniche.


Un'opera-operazione condotta da un lato togliendo figuratività, rendendole monocromatiche e, dunque, in un certo
senso astratte; dall'altro sul piano plastico-scultoreo inventando nuove forme e narrazioni: marine,
musicali, cinematografiche, poetiche