Il panettone industriale, anche se con una lieve flessione del -2.5%, rimane il segmento più solido all'interno di uno scenario in cui si rileva una contrazione generale nei consumi del mercato legato alle categorie merceologiche a cui appartengono i prodotti delle ricorrenze natalizie.

Nella campagna di Natale 2020 si assesta a 217 milioni di euro. A rilevarlo è la ricerca "L'evoluzione nei consumi del panettone in Italia" promossa oggi in diretta streaming da Csm Ingredients (realtà internazionale nel settore della pasticceria e della panificazione) con la collaborazione di NielsenIQ.

L'analisi mette in luce che il "comparto artisanal", nonostante una crescita organica e trasversale che si attesta a 118.5 milioni di euro (+3.2% verso l'anno precedente) e ad un aumento generale della penetrazione (+10%) concentrata soprattutto al Sud e al Nord-Ovest, non riesce a bilanciare la tendenza registrata. Il risultato- spiegano gli analisti- è quello dell'effetto di "cannibalizzazione" del comparto artigianale sul segmento premium del comparto industriale (identificata dai prodotti sopra i 10 euro al kg), il cui valore cala dell'11% raggiungendo una cifra pari a 23.6 milioni di euro. L'offerta l'industriale del segmento mainstream grazie alla leva di prezzo, decresce in misura meno importante (-7,5%), assestandosi a sfiorare i 75 milioni di euro. La ricerca, che ha avuto l'obiettivo di analizzare i principali cambiamenti che influenzano il mercato del panettone in Italia svelando le dinamiche che caratterizzano i consumatori e le loro abitudini, rileva che 7 famiglie su 10 continuano ad acquistarlo a Natale, dato - sottolineano gli analisti - che conferma quanto il prodotto non possa mancare sulle tavole nei giorni di festa.

Emerge inoltre che circa tre quarti degli acquisti avvengono tra dicembre e gennaio con una spesa media di 25 euro, ma si rileva un costante aumento della richiesta anticipata di panettoni, aprendo nuovi scenari interessanti al di là delle festività